Rimossa la ministra dell’Istruzione contestata dall’opposizione in Sudafrica

di claudia
Cyril Ramaphosa eletto leader del partito di Mandela

Sembra giunto il momento dei compromessi, mentre è iniziato il conto alla rovescia per il voto del Parlamento sulla legge del bilancio statale.

Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha rimosso dall’incarico la ministra dell’Istruzione superiore, Nobuhle Nkabane, dopo che la sua permanenza al governo era stata duramente contestata dal principale alleato di coalizione, l’Alleanza democratica (Da), che l’aveva accusata di cattiva condotta. Lo ha reso noto ieri l’ufficio della presidenza.

La decisione arriva in un momento politicamente delicato, a pochi giorni dal voto parlamentare sulla legge di bilancio, e mira a stemperare le crescenti tensioni tra il Congresso nazionale africano (Anc), partito di Ramaphosa, e la Da, che insieme formano la principale coalizione di governo.

Secondo la Da, ricostruisce Reuters, Nkabane avrebbe favorito la nomina di persone vicine all’Anc nei consigli direttivi di enti per la formazione professionale, fornendo informazioni false al Parlamento per nascondere le irregolarità. L’ex ministra ha respinto le accuse, ribadendo in una dichiarazione – citata dall’emittente locale eNca – che “è stato un privilegio servire il Paese in questo ruolo”.

La Da ha accolto con favore la sua rimozione, intensificando le critiche dopo che Ramaphosa aveva già licenziato il vice ministro del Commercio, espressione della Da, per aver effettuato un viaggio all’estero senza autorizzazione presidenziale. Il partito ha minacciato di votare contro i bilanci dei dicasteri guidati da ministri dell’Anc accusati di condotte scorrette, tra cui lo stesso ministero dell’Istruzione superiore, rischiando di mettere a repentaglio l’approvazione della legge di bilancio.

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