Sud Sudan, “occorre accelerare il processo pace”

di claudia

Gli esperti di diritti umani nominati dalle Nazioni Unite hanno avvertito che il processo di pace del Sud Sudan necessita di un’attenzione urgente per prevenire l’escalation della violenza. Yasmin Sooka, presidente della Commissione per i diritti umani in Sud Sudan, ha invitato la comunità internazionale a prestare rapidamente maggiore attenzione all’escalation della violenza nel Paese e alla riforma del settore della sicurezza e a garantire che la legge costituzionale venga approvata prima delle elezioni. “Senza queste misure, è probabile che altri milioni di sud-sudanesi siano sfollati o attraversino i confini, creando scompiglio per i paesi vicini e le agenzie umanitarie”, ha affermato in una dichiarazione rilasciata a Juba.

L’accordo di pace includeva un processo di consultazione nazionale sull’istituzione della Commissione per la verità, la riconciliazione e la riparazione. Le consultazioni si sono svolte a metà del 2022, ma hanno escluso milioni di rifugiati, insieme a vaste porzioni del paese, comprese quelle aree sotto il controllo dell’opposizione. Gli esperti Onu hanno affermato che dopo quattro anni nessuno dei tre organi di giustizia di transizione proposti è stato creato: la Commissione per la verità, la riconciliazione e la guarigione, il tribunale ibrido o l’Autorità per il risarcimento e la riparazione. Andrew Clapham, un membro del team, ha detto che i sopravvissuti in Sud Sudan, in particolare quelli di ripetuti episodi di violenza sessuale, hanno detto loro che la responsabilità penale è l’unico modo per garantire la loro sicurezza e pace nel Paese.

L’accordo di pace “rivitalizzato” è stato siglato il 12 settembre 2018 per porre fine alla guerra iniziata nel 2013 tra i gruppi rivali guidati da Salva Kiir, ora presidente, e Riek Machar, primo vicepresidente del Paese. Il conflitto ha provocato quasi 400.000 morti e milioni di sfollati, ma grazie all’accordo i due nemici stanno condividendo il potere in un governo di unità nazionale inaugurato nel febbraio 2020.

Questo compromesso finora non ha però portato la pace e la stabilità tanto agognate dai sud sudanesi, tra violenze che continuano e una volontà politica che sembra mancare. Molte disposizioni dell’accordo del 2018 rimangono non attuate a causa delle controversie in corso tra i due rivali. Il periodo di transizione che doveva portare il Paese alle elezioni nel 2023, dopo diversi rinvii, è stato prorogato di 24 mesi all’inizio di agosto per la mancanza di progressi su molte disposizioni dell’accordo. Una scelta che non è stata apprezzata da alcuni importanti partner stranieri.

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