Somalia, niente autorizzazione dall’Onu a operazioni antipirateria

di claudia
pirateria golfo di guinea

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non ha rinnovato l’autorizzazione a combattere la pirateria nelle acque al largo della Somalia. Questa decisione potrebbe avere ripercussioni sulle operazioni in corso nel Golfo di Aden per contrastare criminalità in alto mare.

Il 3 dicembre il Consiglio aveva approvato all’unanimità una bozza di risoluzione presentata dagli Stati Uniti che estendeva questa autorizzazione per tre mesi, invece che di un anno come era avvenuto in passato. La scorsa settimana però il consiglio ha fatto scadere i termini e non ha rinnovato l’autorizzazione.

Soddisfazione è stata espressa dalla Somalia che, da anni, si oppone all’autorizzazione delle Nazioni Unite che permetteva a navi da guerra di altri Paesi di pattugliare le sue acque per combattere la pirateria. Da sempre la Somalia intende recuperare la piena sovranità sulle proprie acque. Però, proprio grazie a questi pattugliamenti di navi militari straniere, da quattro anni non si registrano più episodi di pirateria. Per questo motivo la Francia, con il sostegno di altre nazioni europee, aveva spinto per l’estensione dell’autorizzazione. La Somalia ha però ribattuto che l’assenza di pirateria significava che il mandato delle Nazioni Unite non era più necessario.

La lotta alla pirateria nelle acque somale è stata condotta con aerei e navi nell’ambito di un’operazione europea denominata Atalante. Ora che l’autorizzazione delle Nazioni Unite è scaduta, quelle navi e quegli aerei possono ancora respingere e inseguire i pirati, ma solo nello spazio aereo e nelle acque internazionali, non in quelle della Somalia.

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