Senegal, il piatto nazionale ceebu jën diventa patrimonio dell’umanità

di claudia

Il piatto tipico senegalese ceebu jën (o thiebou dien), a base di riso e pesce, è stato iscritto nella lista del patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Tra le prime reazioni, quella del presidente Macky Sall, che ha twittato: “Accolgo con favore l’inclusione del ceebu jën, piatto nazionale senegalese, nella lista del patrimonio immateriale dell’Unesco. È una bella illustrazione della fama internazionale dell’arte culinaria senegalese”. La pietanza di base della cucina senegalese ha varcato i confini del Senegal

Il delegato permanente del Senegal presso l’Unesco, Souleymane Jules Diop, era responsabile della difesa del fascicolo per l’iscrizione. Definisce il ceebu jën (che in lingua wolof significa proprio riso con pesce) il “cemento dell’unità nazionale, che con la sua ricchezza e la sua semplicità testimonia il genio culinario del Senegal”. Per Diop, questa iscrizione riafferma l’identità senegalese, al di là del piano culinario.

Alcuni storici attribuiscono l’invenzione di questo piatto a Penda Mbaye (1904-1984), una cuoca del villaggio di Guet-Ndar” a Saint-Louis, l’antica capitale dell’Africa occidentale francese, a sua volta inserita nel patrimonio materiale dell’Unesco, e sede di comunità di pescatori. La cuoca avrebbe cucinato questo piatto per gli ospiti di un governatore.

Le ricette varino da regione a regione, ma il piatto è generalmente preparato con pesce, riso spezzato, crostacei e verdure di stagione, come cipolle, prezzemolo, aglio, peperoncino, pomodori, carote, melanzane, cavolo bianco, manioca , patate dolci, gombo e alloro. Preparato con o senza pomodoro, viene spesso servito in un piatto grande come pranzo o cena nella maggior parte delle famiglie e nei ristoranti di tutto il Paese. Pratiche culturali specifiche accompagnano il piatto. “Ad esempio, è vietato sedersi con un ginocchio sollevato, la ciotola va tenuta con la mano sinistra e i chicchi di riso non devono cadere mentre si mangia”, precisano gli specialisti. “Il Ceebu jën e le pratiche ad esso associate sono viste come un’affermazione dell’identità senegalese. Altra particolarità, la ricetta e le tecniche di preparazione sono tradizionalmente tramandate di madre in figlia secondo la tradizione orale africana”. 

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