Sahel, grave insicurezza alimentare per diciotto milioni di persone

di claudia
insicurezza alimentare

Circa 18 milioni di persone nella regione africana del Sahel dovranno affrontare una grave insicurezza alimentare nei prossimi tre mesi, il numero più alto dal 2014, ha avvertito l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) in una nota. “Nel Sahel, intere famiglie sono sull’orlo della fame”, ha detto il responsabile degli affari umanitari delle Nazioni Unite Martin Griffiths, chiedendo un intervento immediato.

La critica situazione umanitaria nel Sahel è dovuta a una combinazione di fattori, tra cui la violenza, l’insicurezza, la profonda povertà e l’impennata dei prezzi dei generi alimentari, che stanno spingendo milioni di persone sull’orlo della sopravvivenza.

Dal comunicato si apprende che per contribuire a soddisfare i bisogni più urgenti di sicurezza alimentare e nutrizione della popolazione, l’Ocha ha sbloccato 30 milioni di dollari dal Fondo centrale di risposta alle emergenze (Cerf) per Burkina Faso, Ciad, Mali e Niger di cui 6 milioni per il Burkina Faso e 8 milioni per Ciad, Mali e Niger.

Il Cerf è un meccanismo tramite cui i donatori mettono in comune i loro contributi in anticipo, consentendo alle agenzie umanitarie di fornire assistenza iniziale e salvavita in caso di crisi, in attesa di ulteriori finanziamenti. Quest’ultimo contributo porta a quasi 95 milioni di dollari il totale dei fondi erogati al Sahel attraverso il Cerf dall’inizio dell’anno, compresi i recenti stanziamenti per la Mauritania (4 milioni di dollari) e la Nigeria (15 milioni di dollari).

Il livello di emergenza – tecnicamente noto come fase 4 dell’Ipc – descrive una situazione in cui le famiglie presentano “grandi lacune” nel consumo di cibo e alti livelli di malnutrizione acuta e di decessi associati, e in cui le famiglie sono costrette a vendere, ad esempio, gli attrezzi agricoli e altri beni di cui hanno bisogno per sostenere la propria vita e i propri mezzi di sussistenza.

La situazione ha raggiunto livelli allarmanti in Burkina Faso, Ciad, Mali e Niger, dove fino a 1,7 milioni di persone sperimenteranno livelli di emergenza di insicurezza alimentare durante la stagione di magra tra giugno e agosto, avverte Ocha.

Secondo il coordinatore umanitario, questa iniezione di fondi aiuterà le agenzie sul campo a intensificare la risposta all’emergenza per evitare un disastro. Ma “non è un sostituto per i contributi più sostanziosi dei donatori di cui abbiamo bisogno per sostenere la nostra risposta e aiutare a costruire comunità resilienti”, ha detto Griffiths.

All’inizio di quest’anno, la comunità umanitaria ha lanciato sei appelli umanitari nel Sahel per un totale di 3,8 miliardi di dollari per fornire assistenza in tutta la regione entro il 2022. Tuttavia, a metà anno, meno del 12% degli appelli è stato finanziato.

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