Parigi volta pagina dalla Francafrique

di claudia
francia, francese

La Francia ha “voltato pagina” sulla Francafqirue e oggi i “discorsi predatori” non riguardano più la Francia. Lo ha detto Jean-Marie Bokel, inviato speciale del presidente francese Emmanuel Macron per l’Africa, intervistato dal quotidiano Le Monde.

Bokel, che si trova attualmente in missione, ha il compito di ricostruire le difficili relazioni tra la Francia e quei Paesi del continente dove ancora sono installate basi militari francesi (Gabon, Senegal, Costa d’Avorio e Ciad, con 2500 soldati). Parigi ha anche una base a Gibuti, ma si dice “non preoccupata” delle relazioni con la piccola nazione dell’Africa orientale.

Bokel, che ha perso uno dei suoi figli in un incidente in elicottero nell’ambito dell’operazione Barkhane in Mali, nel 2019, dice che “negli ultimi 16 anni le cose sono molto cambiate” e ha detto che il suo lavoro si concentrerà proprio sul “voltare pagina” dalla Francafrique a un nuovo modello di cooperazione. “Siamo il secondo più grande investitore in Africa, in 20 anni i nostri investimenti nella regione sono raddoppiati” ha detto Bokel, che quando gli è stato chiesto se la Francafrique esistesse ancora ha risposto: “Dire il contrario significa essere ciechi e mentire” ma la volontà di Parigi è quella di un cambio di passo radicale.

Con i Paesi nei quali la Francia ha ancora basi militari, Bokel ha detto che “la cooperazione in materia di difesa e sicurezza è solo un aspetto delle nostre relazioni. Il nostro obiettivo è valutare le capacità militari disponibili a vantaggio di tutte le parti, con un approccio su misura in termini di formato, controllo, formazione, partenariati con scuole militari, trasferimento di attrezzature militari e così via”.

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