Nigeria – Gli anglofoni camerunesi in fuga dalle violenze

di Enrico Casale
rifugiati camerunesi

L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), insieme alle autorità nigeriane del sud-ovest, sta assistendo i camerunesi in fuga dalle violenze nelle regioni anglofone del Camerun. “Finora sono state registrate circa 2 mila persone e altre 3 mila sono in attesa di registrazione”, ha dichiarato la portavoce dell’Unhcr, Babar Baloch, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Ginevra. L’Unhcr sta collaborando con il governo nigeriano e con le altre agenzie dell’Onu per predisporre un piano d’emergenza per raggiungere fino a 40 mila persone. “La nostra paura, però, è che 40 mila potrebbe essere un numero troppo basso in una situazione che rischia di protrarsi”, ha aggiunto la portavoce. Nigeria e Camerun stanno già affrontando una delle peggiori crisi umanitarie del mondo, con 2,5 milioni di persone sfollate dall’insurrezione di Boko Haram nella regione del lago Ciad. Secondo Amnesty Internazional, nelle violenze esplose all’inizio di ottobre nelle regioni anglofone del Camerun sono morte almeno 17 persone, mentre per il governo le vittime sarebbero state sei. In precedenza il leader dell’opposizione John Fru Ndi aveva parlato di 30 vittime. Le violenze più gravi si sono registrate in particolare nella città di Bamenda, nel nord-ovest del paese, dove un gruppo di manifestanti è stato disperso da gas lacrimogeni e cannoni ad acqua. Nei giorni precedenti le autorità di Yaoundé avevano imposto il coprifuoco e predisposto la chiusura delle frontiere territoriali e marittime, la sospensione dei trasporti, il divieto di spostamento in altre città e il divieto di riunione e assembramento nei luoghi pubblici. La popolazione locale è da mesi in agitazione, con i movimenti separatisti che denunciano la discriminazione della comunità anglofona da parte del governo centrale.
(02/11/2017 Fonte: Agenzia Nova)

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