Niger – «Missionario rapito in una zona di guerra»

di Enrico Casale
padre Maccalli

«Il triangolo tra Niger, Burkina Faso e Mali è una zona off-limits dalla quale non filtrano informazioni ufficiali e dove Stati Uniti e Francia stanno combattendo una guerra silenziosa». Simone Teggi, cooperante dell’ong Cospe, parla con l’agenzia «Dire» dopo il rapimento di padre Pierluigi Maccalli.

Secondo le informazioni disponibili, il religioso sarebbe stato sequestrato la notte scorsa nella località di Gourmancè, non lontano dalla frontiera con il Burkina Faso. «L’ultima volta che sono stato in quella zona, a Tera, ho visto i segni del conflitto che gli eserciti stranieri combattono con i gruppi islamisti – dice Teggi -: in un giorno solo ho incrociato 30 camion e blindati dell’esercito francese in arrivo dalla Costa d’Avorio».

L’area è la stessa dove, nell’ottobre 2017, erano stati uccisi in un’imboscata quattro soldati statunitensi parte di un’unità anti-terrorismo. I militari sarebbero stati impegnati in una campagna contro Jamaa Nusrat ul-Islam wa al-Muslimin, un’alleanza nata dall’unione di gruppi armati come Ansar Dine, Fronte di liberazione Macina, Al-Mourabitoun e Al-Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi).

Secondo Teggi, «dal gennaio scorso nei pressi del confine con il Burkina Faso sono stati bloccati gli spostamenti delle ong senza che sia stata fornita alcuna motivazione». Il contesto sarebbe quello di un conflitto con ricadute inevitabilmente negative per le comunità locali. «Le operazioni militari stanno peggiorando la situazione della popolazione – dice il cooperante – mentre su obiettivi, nemici e droni in decollo non è fornita alcuna informazione».

Originario della Lombardia, padre Maccalli aveva come riferimento locale la diocesi di Niamey. I suoi confratelli hanno sottolineato che il missionario era impegnato in attività di evangelizzazione e promozione umana, con momenti di formazione nelle scuole e per giovani contadini. Stando alle prime ricostruzioni, alcune persone avrebbero fatto irruzione nella sua abitazione e lo avrebbero portato via a bordo di una moto sottraendo anche un computer e un cellulare.

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