Mali – Oppositori Diallo e Diarra non appoggiano Cissé al ballottaggio

di AFRICA

Il terzo e quarto classificato al primo turno delle elezioni presidenziali in Mali dello scorso 29 luglio, Aliou Diallo e Cheick Modibo Diarra, non appoggeranno il secondo classificato Soumaila Cissé che affronterà il presidente uscente Ibrahim Boubacar Keïta al ballottaggio di domenica. È quanto annunciato ieri da entrambi i candidati, secondo quanto riporta Agenzia Nova.

“Né Keïta né Cissé corrispondono al nostro ideale politico. Non sosterrò né l’uno né l’altro. Ogni persona che ha votato per me è libera di votare per chi desidera”, ha detto Diarra, che ha ottenuto il 7% alle elezioni, parlando ai suoi sostenitori nella capitale Bamako. Dal canto suo, Diallo, che ha collezionato l’8% delle preferenze, ha dichiarato ai suoi supporter che “lascerà ai cittadini maliani la responsabilità di esprimersi come meglio credono al secondo turno”.

Una decisione che sorprende visto che all’inizio di questa settimana un totale di 18 candidati alla presidenza del Mali, fra cui Cissé, Diallo e Diarra, avevano chiesto le dimissioni del ministro dell’Amministrazione territoriale e il decentramento, Mohamed Ag Erlafk, ritenuto responsabile delle presunte irregolarità nelle operazioni di voto emerse nel primo turno delle elezioni presidenziali del 29 luglio. Inoltre in precedenza sempre gli stessi Cissé, Diallo e Diarra avevano presentato ricorso alla Corte costituzionale contro i risultati del primo turno.

In base ai risultati definitivi diffusi la scorsa settimana e confermati mercoledì dalla Corte Costituzionale, il presidente uscente del Mali, Keïta ha ottenuto il 41,68 % dei voti contro il 17,78% di quelli conquistati da Cissé.

Le complesse elezioni maliane si sono svolte in un clima abbastanza pacifico secondo gli osservatori dell’UE, tranne in alcune aree dove sono stati registrati attacchi da parte di gruppi armati e difficoltà organizzative legate alla distribuzione delle schede. L’affluenza è stata del 43% e la violenza ha perturbato il voto nel 20% dei seggi e in un 3% non si è potuto votare privando 245 888 persone del voto. Ora gli osservatori UE hanno chiesto “maggiore trasparenza nel secondo turno”. Nonostante ciò il clima nel paese fa emergere un certo disinteresse per il secondo turno, come riporta Rfi. Si prevede dunque un’affluenza minore rispetto allo scorso 29 luglio.

Intanto Jeune Afrique segnala scontri etnici tra peul e dogon a Mopti nel centro del paese, in cui sarebbero morte 11 persone. Il Mali è arrivato a queste elezioni in un momento assai complicato sul fronte della politica interna. Malgrado l’accordo di Algeri siglato nel 2015 mai attuato completamente, la pace e la sicurezza nel paese africano sono ancora lontane.

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