Mali, l’inchiesta che svela l’orrore: Wagner ha lasciato una lunga scia di sangue e sofferenze

di claudia

di Andrea Spinelli Barrile

Un’inchiesta internazionale svela torture e detenzioni segrete inflitte da Wagner in Mali. Civili mprigionati, basi militari trasformate in prigioni, abusi sistematici.

Centinaia di civili maliani sarebbero stati imprigionati e torturati dai mercenari russi del gruppo Wagner durante la loro permanenza in Mali, iniziata nel 2021 e terminata quest’anno con l’assorbimento della formazione nell’Africa Korps, forza del ministero della Difesa russo. Lo rivela un’inchiesta pubblicata da Forbidden Stories, frutto di un lavoro congiunto di France 24, Le Monde e iStories. Secondo l’indagine, molti detenuti venivano rinchiusi in basi militari condivise con l’esercito maliano (Fama) o in ex postazioni delle Nazioni Unite, trasformate in prigioni segrete dove si praticavano regolarmente torture, abusi e detenzioni arbitrarie.

Uno dei testimoni, Wangrin, ha raccontato di essere stato torturato nella base di Nampala, nel Mali centrale, il 5 agosto 2024. Le sue parole descrivono un trattamento brutale: “Me l’hanno fatto tre volte, finché non riuscivo più a respirare”, ha detto riferendosi al waterboarding, alternato a percosse con bastoni e manganelli. Durante la sua settimana di prigionia, ha raccontato, veniva costretto a restare sveglio di notte con musica ad alto volume: un segnale che indicava l’inizio delle torture per i nuovi arrivati.

Come Wangrin, anche altri civili — spesso rastrellati nelle loro comunità — venivano detenuti senza processo per estorcere informazioni. Il metodo ricorda quello già adottato dai Wagner in altri contesti di guerra, come in Ucraina, con rapimenti, isolamento e violenze sistematiche fino alla morte.

gruppo wagner

Fin dal loro arrivo in Mali, i mercenari russi sono stati accusati di gravi crimini contro i civili, in particolare nelle regioni centrali e settentrionali. Wangrin, oggi rifugiato in Mauritania, racconta che durante la sua detenzione riceveva un solo pasto al giorno — una tazza di riso con sale — ed è stato colpito più volte con cavi elettrici. Ricorda in particolare un compagno di cella che non riusciva più a camminare dopo essere stato picchiato.

Molti dei detenuti venivano rinchiusi in container metallici lasciati sotto il sole, un sistema già utilizzato dai Wagner in Siria. Secondo l’inchiesta, diverse prigioni si trovavano all’interno di basi delle Fama, condivise dai mercenari russi. Le sei strutture identificate sarebbero solo una parte di un sistema più esteso, la cui portata resta difficile da verificare.

L’indagine ha anche ricostruito, tramite immagini satellitari, la presenza russa nella base di Sévaré, dove alla fine del 2022 è iniziata la costruzione di un hangar per elicotteri Mi-17. A Kidal, roccaforte dei ribelli tuareg nel nord del Mali, la conquista della città nel novembre 2023 da parte delle Fama e di Wagner è stata celebrata come un successo dalla giunta militare di Bamako. In quell’occasione, i Wagner hanno persino issato la loro bandiera nera con il teschio sul forte della città, rompendo la tradizionale riservatezza.

Al culmine della loro presenza, i Wagner contavano oltre 2.400 uomini in Mali. Molti erano veterani di conflitti in Ucraina, Siria e Repubblica centrafricana, portando con sé mezzi militari e metodi brutali affinati altrove. 

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