Mali, il governo di transizione sospende Rfi e France24

di claudia
Rfi

Il governo di transizione del Mali ha sospeso le trasmissioni di Radio France Internationale (Rfi) e France 24 in tutto il Paese fino a nuovo ordine. Lo si apprende da un comunicato della giunta emesso ieri sera. La decisione segue la diffusione di accuse di abusi da parte delle forze armate maliane (Fama) effettuate, viene specificato nella nota, dall’Organizzazione Human rights watch (Hrw), da Rfi e da Michelle Bachelet, alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo.

Nel documento il governo maliano respinge “categoricamente queste false accuse contro le Fama” annunciando di aver “avviato una procedura per sospendere fino a nuovo ordine le trasmissioni di Rfi e France 24 su tutto il suo territorio”.

Il portavoce del governo di transizione Abdoulaye Maiga ha condannato il ruolo di questi canali francesi, che ha accusato di aver “militato per la destabilizzazione della transizione, seminando il panico tra la popolazione pacifica”. Inoltre, il governo del Mali ritiene che “le azioni di Rfi e France 24 assomigliano, nel recente passato, alle pratiche e al ruolo infame della stazione radio +Mille Collines, che ha incoraggiato il genocidio in Ruanda nel 1994.

Human Rights Watch (Hrw) ha denunciato pochi giorni fa che almeno 107 civili nel Mali centrale e sudoccidentale sarebbero stati uccisi, dal dicembre 2021, dall’esercito del Mali e dai gruppi islamisti armati. Hrw ha quindi precisato in una nota che “entrambe le parti dovrebbero porre fine agli abusi e garantire il rispetto delle leggi di guerra, che sono applicabili al conflitto armato del Mali”. 

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