Lucy e Selam tornano a casa: l’Etiopia celebra le sue icone dell’evoluzione umana

di claudia

I celebri fossili umani Lucy e Selam, simboli dell’eredità paleontologica etiope, sono rientrati ad Addis Abeba dopo una mostra di due mesi al Museo nazionale di Praga. L’esposizione, inaugurata il 25 agosto, ha attirato migliaia di visitatori e rinnovato l’interesse internazionale per il ruolo dell’Etiopia come culla dell’umanità.

Durante la cerimonia di accoglienza presso il Museo nazionale etiope, il viceministro del Turismo Sleshi Girma ha dichiarato che Lucy e Selam “hanno ispirato innumerevoli visitatori e rafforzato l’immagine dell’Etiopia come autentica terra delle origini”. Secondo il ministero, citato dall’agenzia di stampa etiope Fana, la mostra ha rappresentato “un ponte culturale” tra l’Etiopia e l’Europa centrale, promuovendo il dialogo scientifico e la cooperazione nel campo della ricerca antropologica.

La tappa di Praga è stata tra le più visitate in Europa centrale nel 2025, confermando il fascino universale del patrimonio etiope e il crescente impegno del Paese nel valorizzare la storia dell’evoluzione umana attraverso il turismo culturale e la diplomazia scientifica.

Lucy e Selam sono due dei reperti paleoantropologici più importanti mai scoperti in Africa. Lucy, rinvenuta nel 1974 nella regione etiope di Afar, appartiene alla specie Australopithecus afarensis ed è vissuta circa 3,2 milioni di anni fa. Il suo scheletro, quasi completo al 40%, ha rivoluzionato la conoscenza dell’evoluzione umana dimostrando che i nostri antenati camminavano già in posizione eretta molto prima dell’apparizione del genere Homo.

Selam, scoperta nel 2000 nella stessa area, è invece lo scheletro fossilizzato di una bambina della stessa specie, vissuta circa 3,3 milioni di anni fa. Spesso definita la “bambina di Lucy”, Selam è il più antico e completo fossile di infante ominide mai ritrovato e ha offerto informazioni cruciali sulla crescita, la locomozione e lo sviluppo del cervello dei primi antenati dell’uomo.

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