Libia – Cresce la crisi umanitaria, aumenta l’impegno dell’Italia per i rifugiati

di Enrico Casale
rifugiati camerunesi

A partire dal 2018 il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) ha incrementato il suo impegno in Libia a causa della grave emergenza umanitaria. La scorsa settimana ha sottoscritto due contratti con Unhcr Libia (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) per l’attuazione di attività di sviluppo e protezione a favore di rifugiati, migranti e sfollati interni. Il Cir realizzerà 140 progetti di impatto immediato a Tripoli, Zwara, Sirte, nelle zone dei Tawarga e nella regione del Fezzan, nel sud del Paese. Si tratta, spiega il Cir, “di circoscritti progetti di sviluppo che hanno effetti immediati sulla popolazione locale, ancora provata dalle conseguenze della guerra civile”. Le attività prevedono la creazione di pozzi, il potenziamento del sistema idrico – in particolare a sostegno di centri medici e ospedalieri – la creazione di aree protette per bambini, la riorganizzazione dello smaltimento dei rifiuti in aree limitate e la promozione di progetti di lavoro e sviluppo. Le attività saranno definite insieme alle autorità locali in base alle esigenze delle comunità, in accordo con Unhcr e in collaborazione con organismi professionali e associativi in loco. È previsto, inoltre, il coinvolgimento degli sfollati, dei rifugiati e dei migranti nelle varie fasi di realizzazione dei progetti al fine di creare opportunità di lavoro e integrazione con la comunità locale. Il Cir sarà poi impegnato nella realizzazione e gestione di due community development center (Centri di sviluppo della comunità), sportelli per l’assistenza umanitaria di base, medica, legale e psicologica a migranti e rifugiati. I soggetti vulnerabili saranno segnalati a Unhcr per l’inserimento nel programma dei corridoi umanitari. Il Cir organizzerà, inoltre, delle unità sanitarie mobili a Sebha, Obari, Ghat, Gatroun, Kufra e Sirte per raggiungere le aree più isolate. Nelle speranze e nelle intenzioni del Cir “esiste un collegamento in prospettiva con le politiche dei corridoi umanitari che il Governo italiano, in collaborazione con organismi diversi, ha messo in atto nei giorni e nei mesi scorsi”.
(21/02/2018 Fonte: Sir)

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