L’animazione africana apre un nuovo orizzonte con l’intelligenza artificiale

di claudia

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’animazione del continente, abbattendo barriere economiche e logistiche che per decenni hanno limitato la produzione di contenuti nei paesi africani, aprendo le porte a nuove voci e creatività.

L’animazione africana sta vivendo un momento d’oro, alimentata da storie originali e culturalmente radicate che stanno conquistando il pubblico internazionale. Anche questo settore è investito dai grandi cambiamenti dell’intelligenza artificiale (IA).

Se il declino del disegno a mano per la realizzazione dei film d’animazione è evidente ed inevitabile da diversi anni con lo sviluppo tecnologico, oggi con l’IA lo scenario potrebbero cambiare ulteriormente e l’Africa potrebbe trovarsi in una posizione unica e strategicamente vantaggiosa. L’IA infatti promette non solo di automatizzare processi, ma di abbattere barriere economiche e logistiche che per decenni hanno limitato la produzione di contenuti nei paesi africani.

Una sfida che il settore sta accogliendo oggi nel migliore dei modi. Ne è convinto Stuart Forrest, CEO del celebre studio cinematografico di animazione al computer sudafricano Triggerfish Animation. “Dei 1,4 miliardi di persone che vivono nel continente, solo una piccolissima parte è attiva nel settore dell’animazione” ha spiegato alla Cnn. Questa mancanza potrebbe essere ben presto colmata dall’intelligenza artificiale. Film e serie di animazione che prima per essere realizzate richiedevano budget milionari, oggi diventano realtà con risorse contenute e nuove voci protagoniste. Le differenze sono abissali: un film d’animazione che prima richiedeva 10-20 milioni di dollari, oggi grazie all’IA potrebbe costarne 50.000″, spiega Cnn.

“Ora abbiamo l’opportunità di raccontare le nostre storie senza dover aspettare che qualcuno ci dia 20 milioni di dollari” ha spiegato Ebele Okoye, pluripremiata regista nigeriana e figura di riferimento del settore, soprannominata “la madre dell’animazione africana”. Nonostante le sfide etiche dell’intelligenza artificiale, la regista è ottimista: “Vedremo una valanga di nuove storie mai raccontate prima, provenienti da Paesi nei quali nessuno avrebbe mai investito,” ha aggiunto.

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