La nazionale di basket del Sud Sudan per la prima volta vola ai Mondiali

di claudia

Lo sport ogni tanto riesce a regalare delle emozioni memorabili e i motivi non sono solo legati ai risultati, ma alle storie che ci sono dietro. La notizia della qualificazione del Sud Sudan per la prima volta ai Mondiali di Basket che si terranno alla fine di agosto, è una di queste. In un Paese estremamente povero, con uno sviluppo umano tra i più bassi (il 94 per cento della popolazione vive nei villaggi), l’impresa della nazionale di basket più giovane al mondo, non può che essere definita storica.

In Sud Sudan, stato giovane e per lo più dimenticato, recentemente portato sotto i riflettori dal viaggio in Africa di Papa Francesco, poter giocare a basket a livelli agonistici non è scontato e per nulla semplice. A partire dal fatto che non ci sono nemmeno i palasport e i giocatori non possono allenarsi a casa, ma sono costretti a spostarsi per poter giocare. A complicare il tutto, riporta Corriere, e a rendere l’impresa sportiva della qualifica ai mondiali ancora più memorabile, il fatto che dal 2013 al 2020 nessun titolare della squadra abbia potuto vivere nel Paese a causa della guerra civile.

Nonostante tutto, questi giovani campioni hanno trionfato. Un risultato, quello ottenuto battendo la squadra del Senegal, che porterà per la prima volta si mondiali la nazionale di Royal Ivey, nata solo nel 2011 dopo che il Paese ha ottenuto l’indipendenza costata più di due milioni di morti. Luol Deng (foto di apertura) ex stella dell’NBA, presidente della Federazione Pallacanestro, ha il merito di aver reclutato tutti i giocatori, dando inizio al sogno e al riscatto di questi giovani e, si spera, anche di questo Paese.

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