Italia e Africa, un rapporto che si stringe sempre di più

di Enrico Casale

renzi e buhari«Sarò molto franco: a noi il rapporto con l’Africa preme non solo per una visione etica, ma per una visione politica e di utilità reciproca. L’agenda che stiamo cercando di proporre in Europa è totalmente diversa dal passato. Primo, la politica economica, troppo incentrata all’interno e sull’austerity. Molti Paesi sono andati in difficoltà. Eppure l’Europa è il principale vicino di casa dell’Africa. L’Europa si è girata verso l’altra parte e noi stiamo cercando di girare la testa dell’Europa, verso l’Africa e il Mediterraneo». Il premier italiano Matteo Renzi non poteva essere più chiaro nel suo discorso di fronte alla prima Conferenza ministeriale Italia-Africa, che si è tenuta ieri, mercoledì 18 maggio, alla Farnesina (Roma).

L’Italia e l’Europa, secondo Renzi, devono guardare all’Africa. E devono farlo per diverse ragioni. La prima è certamente economica. L’Africa è un mercato di quasi un miliardo di consumatori. E, per un Paese come il nostro, separato solo da un piccolo braccio di mare dal continente africano, può diventare uno sbocco naturale per i nostri prodotti. Soprattutto in un momento di crisi economica globale come quello che stiamo vivendo. Ma l’Africa è anche un patrimonio di risorse naturali. Prime tra tutti gli idrocarburi. Non è un caso che proprio Matteo Renzi nei suoi viaggi nel continente africano nel 2014 e nel 2016 abbia visitato sei Paesi, cinque dei quali sono produttori di petrolio e gas (Mozambico, Congo Brazzaville, Angola, Nigeria e Ghana) e il sesto, il Senegal, potrebbe diventarlo a breve. Buoni rapporti con queste nazioni garantiscono a Roma un futuro più sereno dal punto di vista della sicurezza energetica.

migranti a lampedusaUn buon rapporto con l’Africa significa anche una migliore gestione dei flussi migratori. Il fenomeno è ormai «epocale» e, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Matterella, intervenuto anch’egli alla Conferenza, «di fronte a un evento così gravido di conseguenze, non possiamo concentrarci su soluzioni di mero contenimento. Abbiamo invece il dovere di proporre – e discutere insieme – approcci di natura globale, non soltanto legati all’urgenza, ma capaci di portarci a soluzioni durevoli». Una linea strategica nella quale si inserisce anche la proposta di Renzi all’Europa di siglare accordi per contenere l’immigrazione, intese finanziate con l’emissione di eurobond. Una proposta nata per andare oltre le politiche di emergenza con le quali Bruxelles continua ad affrontare l’immigrazione. In questo senso il Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha ribadito che l’Italia continuerà a chiedere all’Europa «un impegno strategico» per un «patto con l’Africa per evitare che la rotta del Mediterraneo centrale abbia impennate nei prossimi mesi».

isisInfine la questione della sicurezza. L’Italia è in prima linea nella guerra contro il terrorismo. La vicinanza alle coste africane sulle quali, pensiamo alla Libia e alle basi dell’Isis che sono state create negli ultimi mesi, il fondamentalismo islamico sta mettendo radici, fa sì che Roma non possa disinteressarsi delle evoluzioni politico militari sulla «Quarta sponda». Il rischio infatti è che in futuro il nostro Paese si trovi a dover affrontare militarmente l’espansione di questo fenomeno. È anche da qui che è nato l’impegno italiano per la stabilizzazione della Libia. Un impegno che ci ha portato a collaborare con l’Onu nella creazione di un Governo di unità nazionale in grado di far fronte alla minaccia jihadista e di riportare stabilità in Libia. Il ruolo dell’Italia è stato riconosciuto anche nella recente riunione di Vienna nella quale si sono incontrati i principali attori della scena politica libica. Ancora una volta, la pace in Libia non significa solo stabilità, ma anche la possibilità di accedere a quelle risorse energetiche così indispensabili per il nostro sviluppo.

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.