In Sudan servono medici per curare le vittime della repressione

di Marco Trovato

Il Comitato centrale dei medici del Sudan (Scdc) ha chiesto su Twitter ai sanitari di tutto il Paese di unirsi agli sforzi per curare i manifestanti feriti dopo che le forze di sicurezza sudanesi hanno represso violentemente le manifestazioni di domenica favore della democrazia. Centinaia di migliaia di persone in tutto il Paese hanno marciato domenica contro la presa del potere militare del 25 ottobre. Due persone sono state uccise e più di 331 persone sono rimaste ferite. I manifestanti sono colpiti da proiettili di gomma, granate stordenti, lacrimogeni, manganelli e pietre, ha affermato l’Scdc.

Il comitato ha detto anche di aspettarsi ancora più violenza. per questo “chiediamo che il personale medico venga nei centri sanitari per contribuire al trattamento dei feriti e per collaborare con i comitati sul campo e con le emergenze ospedaliere”, ha affermato il comitato in un tweet.

Dopo le proteste di domenica, il bilancio delle vittime civili delle proteste è ora di 47. Le Forze per la libertà e il cambiamento (Ffc) – un blocco civile che ha guidato le proteste anti-Bashir nel 2019 – hanno esortato i cittadini sudanesi a continuare a opporsi ai militari, chiedendo ulteriori manifestazioni il 25 dicembre. Domenica era il terzo anniversario dall’inizio delle manifestazioni di massa che hanno portato alla cacciata dell’ex dittatore Omar al-Bashir.

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