Fridays for future scuote anche l’Africa

di Enrico Casale
fridays for future

Gli studenti africani hanno aggiunto la loro voce allo sciopero globale contro il cambiamento climatico, unendosi così al movimento Fridays for future lanciato dalla 16enne svedese Greta Thunberg.

Circa 100 studenti hanno marciato ieri nella capitale del Ghana, Accra. La leader della protesta Helen Awuku ha affermato di volere che il governo attui politiche che blocchino il cambiamento climatico e che aderisca agli obblighi internazionali per ridurre al minimo l’impatto dei cambiamenti climatici sulle comunità vulnerabili. Gli attivisti sostengono che l’innalzamento del livello del mare, causato dai cambiamenti climatici, ha accelerato l’erosione costiera, che ha distrutto le case delle persone sulla costa del Ghana.

Alle proteste in Ghana se ne sono aggiunte decine di altre in tutto il continente. Migliaia di persone sono scese in strada da Nairobi a Pretoria, da Accra a Kampala.

Leah Namugerwa, 14 anni, è un’attivista di Fridays for Future in Uganda. Da febbraio, ogni venerdì, scende in strada per chiedere una maggiore attenzione ai cambiamenti climatici e all’inquinamento da plastica. Il suo Paese, come molti altri in Africa, è a rischio di desertificazione – ciò significa che le terre fertili coltivate diventano sterili. «Voglio un cambiamento positivo per il mio Paese e per il mio continente. Chiedo che il mio governo agisca. È in gioco il nostro futuro», ha detto alla Bbc.

 

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