Etiopia – L’Ua verso una riforma delle sue istituzioni

di Enrico Casale
approvato un piano per il dispiegamento di una forza regionale di peacekeeping che avrà un mandato più robusto rispetto alla missione delle Nazioni Unite Unmiss, già presente sul terreno

Le istituzioni dell’Unione africana saranno riformate. A deciderlo sono stati i principali leader del continente che si sono incontrati ad Addis Abeba sabato 17 e domenica 18 novembre. La riforma dovrebbe rendere maggiore efficienza ripartendo meglio il lavoro tra l’Ua, le organizzazioni regionali e gli Stati. Lo scopo principale è dare più peso politico agli Stati. In particolare per far rispettare le decisioni che i leader stessi adottano. Una fonte dell’Unione africana riporta che solo il 10% delle decisioni sono poi implementate.

L’esecutivo sarà profondamente cambiata: la Commissione dell’Ua passerà da 10 a 8 membri e acquisirà maggiore indipendenza. Il presidente della Commissione diventerà  il vero capo dell’amministrazione. Sarà sempre eletto dai capi di stato mentre i commissari saranno nominati dai ministri degli esteri. I candidati alla posizione esecutiva dell’Ua passeranno attraverso un processo degno delle selezioni del settore privato: Cv online, dibattiti televisivi, capacità oratorie e operative . L’idea è quella di selezionare politici e tecnici competenti.

L’istituzione continentale sta cercando anche di ridurre le spese. Tra gli altri punti adottati, c’è infatti il rafforzamento delle sanzioni contro gli Stati cattivi pagatori: dal divieto di intervento alla completa esclusione dell’Unione africana.

Entro il summit di giugno a Niamey, nel Niger, un gruppo guidato da Moussa Faki Mahamat dovrà delineare nello specifico la nuova organizzazione interna: chi fa cosa e quanto costa. La riforma sarà applicata gradualmente e riguarderà la prossima squadra che sarà eletta nel gennaio 2021.

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