Egitto: conferenza sul clima, Il Cairo in allerta dopo le proteste annunciate

di claudia

Le forze di sicurezza egiziane hanno eretto posti di blocco nelle strade per controllare i contenuti anti-governativi nei telefoni dei cittadini fermati. Lo riporta Middle East Monitor, citando testimonianze pubblicate sui social media. Questo succede a due settimane dall’inizio della Cop27 sul clima che si svolgerà a Sharm el-Sheikh, e dopo gli appelli di alcuni gruppi a scendere in piazza l’11 novembre per protestare contro il detoriamento delle condizioni economiche e le politiche del presidente di Abdel Fattah Al-Sisi.

I controlli a campione di solito si svolgono in vista dell’anniversario della rivolta del gennaio 2011 che ha rovesciato Hosni Mubarak, e il 30 giugno, data della cacciata del presidente Mohamed Morsi. Questa volta il personale di sicurezza è stato dispiegato nelle piazze principali della capitale probabilmente per dissuadere gli egiziani dal radunarsi per manifestare contro la Cop27 e le violazioni dei diritti umani commesse della presidenza di al-Sisi. Le misure di sicurezza sono già state attuate dalla scorsa settimana per identificare potenziali manifestanti per le strade del Cairo e di altre città del paese.

Molti cittadini sono stati avvertiti di non tornare in piazza Tahrir, il centro delle proteste del 2011, o nelle strade circostanti dove prevedevano che si sarebbero tenute altre proteste. Altri sono stati trasferiti alle stazioni di polizia per le indagini e interrogati sul motivo per cui si trovavano nella zona e se avessero intenzione di prendere parte alle proteste. Gli utenti hanno riferito che il trasporto pubblico è stato interrotto e ai passeggeri è stato chiesto di scendere in modo che le loro carte d’identità e gli account social potessero essere controllati. Le persone trovate con contenuti critici potrebbero essere arrestate e detenute, anche se la corrispondenza elettronica può essere esaminata solo con un ordine giudiziario, scrive il sito online. Secondo il ricercatore e scrittore egiziano Amr Magdi, in questo caso la reazione delle autorità del Cairo è stata “isterica”. “Questo va oltre lo stato di polizia. Questa è un’isteria fascista che mostra la falsità di qualsiasi pretesa di riforma o dialogo del presidente al-Sisi” ha scritto in un thread su Twitter.

Oltre agli appelli alla protesta, i difensori dei diritti umani egiziani hanno esercitato pressioni sul governo affinché smettesse di commettere violazioni prima della Cop27. Cop Civic Space, una coalizione egiziana per i diritti umani sulla Cop27, ha chiesto a gran voce alle autorità egiziane di rilasciare migliaia di prigionieri politici detenuti nelle carceri egiziane, molti in attesa di processo.

Scendere in piazza per protestare in Egitto non è comunque mai stato mai così difficile. Nel 2013, il presidente ad interim Adly Mansour ha ratificato la legge anti-protesta, che vieta gli assembramenti e le proteste senza il previo consenso scritto delle autorità. Da quando ha preso il potere nel 2014, al-Sisi ha continuato a governare usando il pugno di ferro contro gli oppositori. 

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