Decine di giornalisti hanno perso la vita dall’inizio del conflitto in Sudan

di claudia
giornalismo

Almeno 32 giornalisti sono stati uccisi in Sudan dall’aprile 2023, quando è scoppiata la guerra tra le forze armate sudanesi (Saf) e le Forze di supporto rapido (Rsf), secondo quanto riferito dal sindacato dei giornalisti sudanesi. “Dallo scoppio del conflitto armato nel Paese, 32 giornalisti sono stati uccisi e sono state documentate oltre 500 violazioni, tra cui arresti, detenzioni e aggressioni fisiche”, ha dichiarato Abdel Moneim Abu Idris, presidente del sindacato, ripreso dai media locali.

Abu Idris ha pertanto lanciato un appello alle organizzazioni internazionali affinché intervengano per proteggere gli operatori dei media e creino corridoi sicuri per la loro evacuazione da al-Fasher, capitale del Darfur settentrionale. Le Nazioni Unite hanno descritto la città come “l’epicentro della sofferenza” dopo oltre 500 giorni d’assedio da parte delle Rsf.

Il sindacato ha ricordato sabato la morte del giornalista al-Nour Suleiman, ucciso da un attacco con droni delle Rsf che ha colpito la sua abitazione nel quartiere al-Daraja al-Oula di al-Fasher. Numerosi giornalisti, uomini e donne, restano intrappolati nella città, affrontando le stesse difficoltà della popolazione civile e impossibilitati a svolgere il proprio lavoro. Secondo dati precedenti del sindacato, circa 150 giornalisti si sono trasferiti da Khartoum verso altre regioni del Paese, mentre una settantina ha trovato rifugio nei Paesi vicini.

La guerra tra Saf e Rsf, in corso da oltre un anno e mezzo, ha provocato decine di migliaia di vittime e milioni di sfollati, aggravando una crisi umanitaria già drammatica. 

(Foto di repertorio)

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