Costa d’Avorio: tensioni per le elezioni dell’anno prossimo

di Raffaele Masto

La Costa d’Avorio si avvia alle elezioni previste per l’anno prossimo con una serie di tensioni interne che fanno temere per lo svolgimento corretto della consultazione. Il Partito democratico (Pdci), principale partito di opposizione, ha rifiutato di entrare a far parte della nuova Commissione elettorale indipendente, definendo «non consensuale» la legge elettorale adottata lo scorso 30 luglio dall’Assemblea nazionale che istituisce la nuova Commissione. Il Pdci ribadisce la sua disponibilità a tenere discussioni inclusive, al fine di procedere alla formazione di un organismo elettorale che però sia «imparziale e credibile». Lo scorso 30 luglio il parlamento ivoriano ha approvato con 124 voti a favore e 78 contrari la legge sulla riforma della Commissione elettorale indipendente. A votare contro il testo sono stati tre gruppi di opposizione. La riforma prevede la riduzione dei membri della Commissione da 17 a 15: questa sarà formata da tre rappresentanti governativi, rispettivamente nominati dal capo dello Stato, dal ministero dell’Interno e dal Consiglio nazionale della magistratura, oltre che da sei rappresentanti della società civile, di cui tre del partito di maggioranza e tre dell’opposizione. Quest’ultima ha denunciato con forza lo sbilanciamento della Commissione così rivista a favore della maggioranza, affermando che l’organismo «non è conforme» ai dettami della Corte africana dei diritti dell’uomo e dei popoli.

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