Sudan, sempre più pesanti le accuse a Omar al-Bashir

di Raffaele Masto

Un tribunale di Khartoum ha accusato l’ex presidente sudanese Omar al-Bashir di aver sottoscritto accordi illegali con fondi esteri. Lo si apprende dall’emittente satellitare panaraba Al Arabiya, secondo cui il giudice ha dichiarato in aula che fondi stranieri in diverse valute sono stati rinvenuti nell’abitazione dell’ex presidente, destituito e arrestato lo scorso 11 aprile, il quale ora rischia fino a dieci anni di carcere.

L’avvocato di Bashir aveva dichiarato in precedenza che l’importo trovato in possesso di Bashir corrispondeva ad una sovvenzione e che Bashir non ha intascato un dollaro della somma rinvenuta.

Ora l’udienza è stata aggiornata al prossimo 7 settembre.

Bashir in precedenza aveva dichiarato agli investigatori di aver ricevuto circa 90 milioni di dollari dall’Arabia Saudita. «L’imputato ci ha riferito che il denaro faceva parte di una somma di 25 milioni di dollari che gli era stata inviata dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman per essere utilizzata al di fuori del bilancio statale», avevano dichiarato in tribunale. Bashir poi ha ammesso anche altri due pagamenti precedenti intascati dall’Arabia Saudita, del valore rispettivamente di 35 e 30 milioni di dollari. L’ex dittatore per ora non ha commentato le accuse nei suoi confronti.

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