Ciad – I vescovi: «Referendum sulla nuova Costituzione»

di Enrico Casale
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I vescovi del Ciad chiedono un referendum per cambiare la Costituzione. In una dichiarazione pubblicata al termine della loro Assemblea Plenaria scendono prendono così un’importante posizione sul processo di revisione costituzionale in atto nel loro Paese.
Il 30 aprile l’Assemblea Nazionale ciadiana dovrà votare l’adozione del progetto di riforma della Costituzione, boicottato dall’opposizione, che è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 10 aprile. Tra i punti che hanno suscitato controversie c’è il prolungamento del mandato presidenziale da 5 a 6 anni e l’estensione dei poteri del Capo dello Stato. L’opposizione afferma che la nuova Costituzione serve soprattutto a rendere perpetuo il potere del Presidente Idriss Déby Itno. Quest’ultimo invece afferma che la creazione di una «Quarta Repubblica» permetterà di affrontare in modo confacente i problemi del Paese.
I Vescovi esprimono «la loro preoccupazione sul modo in cui si svolge il processo di creazione della Quarta Repubblica del Ciad. Questo processo, come molti temono, rischia di falsare gravemente le regole del gioco democratico, perché porta nel suo seno il germe della divisione tra i cittadini. Oltre alle divergenze nella classe politica, notiamo che gran parte della popolazione ignora del tutto quello che sta accadendo. Un cambiamento fondamentale di questa natura dovrebbe essere fatto nel rispetto della Costituzione che all’art. 224 dice che la “revisione della Costituzione è approvata da un referendum”».
«Lavorate per la pace senza dimenticare la popolazione», concludono i Vescovi rivolgendosi ai responsabili politici, amministrativi, sociali e religiosi del Paese.

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