Chi è Bintou Keita, la donna che guida la Monusco

di Stefania Ragusa

Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha annunciato ieri, giovedì, la nomina della guineana Bintou Keita come sua rappresentante speciale e capo della missione di stabilizzazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite nella Repubblica Democratica del Congo (Monusco), la più folta e imponente missione di peacekeeping dell’Onu.

Bintou Keita, 63 anni, che vanta una lunga carriera presso le Nazioni Unite, succederà all’algerina Leila Zerrougui, che completerà la sua missione come capo della Monusco a febbraio, dopo tre anni alla guida della missione. Sarà la seconda donna, e la prima donna proveniente da un paese dell’Africa sub-sahariana, a guidare Monusco, creata nel 2010 sulle ceneri della Monuc, la precedente missione Onu stabilita nel 1999.

La futura rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite nella Rdc ha più di trent’anni di esperienza presso le Nazioni Unite, dove ha operato nei settori della pace, della sicurezza, dello sviluppo, degli aiuti umanitari e dei diritti umani. La sua esperienza l’ha portata a lavorare in ambienti conflittuali e postbellici. Negli ultimi due anni, Keita ha servito come vice segretario generale delle Nazioni Unite per l’Africa, un posto comune a due dipartimenti del Segretariato delle Nazioni Unite: Affari politici e di costruzione della pace e operazioni di pace. In precedenza, aveva ricoperto il ruolo di vice segretario generale per le operazioni di mantenimento della pace da novembre 2017 a dicembre 2018.

La carriera della signora Keita presso le Nazioni Unite si è svolta principalmente nell’Africa sub-sahariana in ciascuna delle sue sottoregioni.

Tra il 2015 e il 2017 è stata Vice Rappresentante Speciale Congiunto per l’operazione ibrida Unione Africana-Nazioni Unite in Darfur (Unamid), il cui mandato è terminato il 31 dicembre. Tra febbraio e novembre 2015, ha guidato gli sforzi delle Nazioni Unite per combattere il virus ebola in Sierra Leone. Dal 2007 al 2010 è stata anche vice rappresentante esecutivo del segretario generale dell’ufficio integrato delle Nazioni unite in Burundi (Binub). La nuova dirigente della Monusco è entrata a far parte delle Nazioni Unite nel 1989. Ha anche ricoperto diverse posizioni dirigenziali all’interno del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef) in diversi paesi africani (Ciad, Repubblica del Congo, Madagascar, Capo Verde, Ruanda, Burundi) e presso la sede di New York.Ha studiato in Francia, dove ha conseguito un master in economia sociale presso l’Università di Parigi II Panthéon Assas e una laurea in economia e gestione aziendale presso l’Università di Parigi IX Dauphine.

La Monusco è la missione Onu che gode del più imponente bilancio finanziario: circa un miliardo di dollari all’anno è quello che costa questo dispositivo nel grande Paese dell’Africa centrale.

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