Centrafrica: maggiori sforzi per la sicurezza, ma c’è ancora molto da fare

di claudia
forze di sicurezza nigeriane

La Missione delle Nazioni Unite in Centrafrica (Minusca) continua a sostenere gli sforzi del governo per “decentralizzare” il processo di pace con i gruppi armati, comprese le recenti iniziative per estendere la presenza dello Stato nelle aree che sono state stabilizzate grazie all’assistenza della Missione. Lo ha detto Valentine Rugwabiza, rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite in Repubblica Centrafricana e capa della Missione Onu in Centrafrica Minusca, la quale ha precisato che in questo contesto, “la forza e l’impegno dei partner finanziari internazionali e degli attori dello sviluppo rimangono fondamentali per costruire sui guadagni di sicurezza che sono stati così cari, sia attraverso investimenti o programmi di stabilizzazione volti a fornire servizi di base, sia attraverso misure socio-economiche di sussistenza duratura per la popolazione”.

Da una nota dell’Onu si apprende che la diplomatica si è espressa a riguardo presentando l’ultimo rapporto che riguarda gli sviluppi della situazione dopo il referendum costituzionale del 31 luglio.

Rugwabiza ha inoltre accolto con favore il rinnovato impegno del Presidente Faustin Toudera ad accelerare l’attuazione dell’accordo di pace, come espresso nelle sue osservazioni all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il mese scorso. Secondo la nota sono ripresi anche i piani per le elezioni locali che inizieranno nell’ottobre 2024, offrendo l’opportunità di intensificare la mobilitazione delle risorse e di rivedere il codice elettorale in linea con la nuova Costituzione.

Nel frattempo, la situazione della sicurezza rimane instabile in alcune aree al di fuori della capitale, Bangui, in particolare nelle regioni di confine. La Minusca ha rafforzato le operazioni nelle prefetture di Upper Kotto e Vakanga per proteggere meglio i civili e scoraggiare le minacce dei gruppi armati. Nell’Alto Mbomo, le forze di pace delle Nazioni Unite hanno anche facilitato il loro primo dispiegamento congiunto con le forze di difesa nazionali in un’area in cui erano precedentemente assenti, a seguito dell’intensificarsi degli scontri tra il gruppo armato Upce una nuova milizia chiamata Azande Ani Kpi Gbe.

Rugwabiza ha dichiarato che questo mese la milizia ha informato la Minusca della sua decisione di dichiarare il cessate il fuoco, di aderire al processo di Ddr e di promuovere la coesione sociale. “Questi risultati dimostrano ancora una volta l’efficacia degli sforzi concertati, anche se resta ancora molto da fare, anche per quanto riguarda il rafforzamento delle capacità delle istituzioni nazionali di sicurezza e di difesa”, ha dichiarato.

Negli ultimi mesi è stato anche facilitato il rimpatrio volontario degli ex combattenti dell’Esercito di Resistenza del Signore (Lra) dopo oltre 15 anni di permanenza nell’Upper Mbomo, dove rappresentavano una minaccia reale e continua per i civili.

Rugwabiza ha infine detto di aver apprezzato l’accordo firmato a settembre tra la Rca e il Sud Sudan, che dovrebbe contribuire a rafforzare la risposta coordinata alle minacce transfrontaliere.

Il periodo di riferimento ha visto anche un afflusso di rifugiati dal Ciad e dal Sudan, devastato dalla guerra, che ha creato sfide significative e aumentato i bisogni umanitari. 

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