Centrafrica, arrestato in Camerun il capo del gruppo ribelle 3R

di claudia

Hamadou Bouba, capo del gruppo ribelle centrafricano delle 3R (Retour, Réclamation et Réhabilitation), è stato arrestato in Camerun. Lo riferiscono fonti di stampa centrafricane e camerunesi, tra le quali per primo il quotidiano Cameroon Tribune. Il leader ribelle è stato arrestato il primo settembre a Ngaoundéré, la capitale regionale di Adamaoua, con altri tre membri della 3R. Secondo le medesime fonti, i quattro uomini sono accusati di “reati internazionali, tentato disturbo dell’ordine pubblico, falsificazione di documenti pubblici, immigrazione illegale con complicità”. Dovrebbero comparire davanti al tribunale militare per rispondere a queste accuse.

Durante la perquisizione, i gendarmi hanno trovato documenti falsi, certificati di nascita in bianco, oltre che timbri di diverse autorità camerunesi. Le forze dell’ordine hanno anche trovato delle foto dei sospetti che posano in tenuta da combattimento con i loro compagni.

Il gruppo 3R è stato creato in Centrafrica alla fine del 2015, inizialmente per garantire la protezione della comunità minoritaria peul (o fulani), assimilata all’allora coalizione ribelle Seleka, dagli attacchi della milizia rivale, gli anti-balaka. La nascita della ribellione – una delle tante attive in Rca – arrivava quindi nella scia del conflitto del 2012 istigato dai Seleka, in maggioranza musulmani del nord, contro il governo dell’allora presidente François Bozizé, rovesciato proprio dalla ribellione nel marzo del 2013.

Nel nord-ovest della Repubblica Centrafricana, le 3R sono state  rapidamente accusate di aver ucciso e violentato civili, e di aver causato sfollamenti di popolazione su larga scala, con azioni particolarmente gravi nel 2016.

Lewis Mudge, ricercatore della divisione Africa di Human Rights Watch, ricordava qualche tempo fa che il gruppo armato 3R, “presentatosi come garante della protezione dei fulani, ha sfruttato il suo accresciuto potere per moltiplicare il numero di attentati e abusi”. Analisti osservano che le comunità musulmane centrafricane, in particolar modo i peul mbororo, sono sempre più esposte all’influenza islamista. Pastori peul sono entrati a far parte di gruppi ribelli quale il Movimento patriotico per il Centrafrica di Mahamat al-Khatim, e, appunto il Movimento delle 3R per difendersi dai razziatori di bestiame. I peul centrafricani sono una minoranza, che rappresenta circa il 6 per cento della popolazione, per molto tempo capro espiatorio delle varie fazioni.

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