Cemerun, voglia di giustizia 30 anni dopo l’omicidio dell’arcivescovo Plumey

di claudia

La comunità cattolica del nord del Camerun chiede giustizia per l’omicidio, tuttora irrisolto e impunito, di monsignor Yves Plumey, assassinato nella notte tra il 2 e il 3 settembre 1991 a Ngaoungéré, nella regione dell’Adamaoua. Proprio in questi giorni, per ricordare la memoria dell’arcivescovo emerito di Garoua, è stato intitolato su iniziativa del comune un viale a mons. Plumey, nella città in cui è stato ucciso strangolato quella notte buia di trent’anni fa.

Il presule era noto e apprezzato dalla comunità per le sue opere caritative, al servizio dell’educazione del benessere dei giovani, delle donne e degli uomini delle tre regioni settentrionali del Camerun, e dei cittadini del Ciad limitrofe. “Senza di lui molti non avrebbero potuto continuare la scuola media. Si occupava di tutti i bisognosi, anche dei bambini ciadiani, considerava tutti allo stesso modo”, ha ricordato alle telecamere di Equinoxe Tv il capo tradizionale di Djohong, Yaya Doumba. “Cercava sostegni in Europa, tornava da noi con aiuti, abbigliamento, cibo, scolarizzazione. Aiutava indistintamente i giovani, indipendentemente dall’appartenenza religiosa. Aveva una visione che andava oltre il vivere insieme, oltre il multiculturalismo”, ha ricordato Doumba.

Vibranti omaggi sono stati resi per la commemorazione del trentennale della scomparsa del missionario francese. Nato nel Morbihan in Bretagna il 29 gennaio 1913, nel 1930 Plumey entrò nella congregazione dei Missionari Oblati di Maria Immacolata e fece il suo anno di noviziato. Il 29 settembre 1931 a Berder emise i voti religiosi (povertà, castità e obbedienza).

Il 4 maggio 1946, fu nominato superiore della missione Ciad-Camerun. Il 14 settembre 1955, divenne vescovo di Garoua con la creazione della diocesi di Garoua. Il 17 marzo 1984 il Pontefice accettò le dimissioni de’arcivescovo Yves Plumey e il (oggi compianto) vescovo Christian Tumi divenne il secondo arcivescovo di Garoua. Plumey si ritirò a Ngaoundéré dove continuò l’opera come parroco della nuova parrocchia di Bamyanga che aveva costruito per essere vicino ai più poveri.

Il presule vive ancora oggi grazie ai centri di beneficenza e di opere sociali a lui dedicati e che portano avanti il suo progetto. Plumey fu assassinato per strangolamento nella sua residenza nel distretto di Hauts-Plateaux, al Petit Séminaire. Il suo custode, il suo autista e il cognato di quest’ultimo, presunti colpevoli, sono stati incarcerati il ​​giorno successivo, ma l’indagine sui moventi e la complicità non sembra aver avuto esito positivo. La sua tomba si trova davanti alla cattedrale della missione cattolica di Ngaoundéré.

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