Guinea, liberati 79 detenuti politici

di claudia

Un gruppo di 79 detenuti politici e d’opinione sono stati liberati ieri sera in Guinea, con l’accordo della giunta militare che ha preso il potere con la forza domenica, arrestando il presidente Alpha Condé. Il rilascio degli oppositori, perlopiù attivisti che avevano guidato il movimento contro il terzo mandato di Condé, è stato accolto da scene di gioia per le strade della capitale, Conakry. “Libertà, libertà” hanno scandito manifestanti usciti per dare sfogo alla propria soddisfazione.

Tra i detenuti liberati, forse il più emblematico, Oumar Sylla, alias Foniké Mengué, uno dei responsabili  del Fronte nazionale per la difesa della Costituzione (Fndc) nonché vice coordinatore nazionale della piattaforma Tournons la page (Tlp).

Sylla era stato violentemente arrestato il 29 settembre 2020 mentre si preparava a partecipare a una manifestazione organizzata dal Fndc per protestare contro la candidatura del presidente Condé a un terzo mandato. Imputato per assembramento illecito sulla pubblica via, dopo tre mesi di detenzione preventiva, ha iniziato uno sciopero della fame il 25 dicembre per protestare contro la sua detenzione arbitraria e per chiedere che il suo processo si tenesse. L’ha conclusa l’8 gennaio 2021, dopo che era stata fissata la data dell’udienza. Gravemente indebolito, è stato ricoverato in ospedale lo stesso giorno prima di essere riportato in prigione. Il 28 gennaio 2021, il tribunale penale di Mafanco ha dichiarato Oumar Sylla colpevole di “partecipazione criminale a una riunione che potrebbe disturbare l’ordine pubblico” e lo ha condannato a 11 mesi di carcere. In appello, a giugno scorso, la sua sentenza è stata aggravata a tre anni di reclusione. Negli ultimi mesi Sylla aveva avuto seri problemi di salute.

Assieme all’attivista Foniké Mengué sono stati liberati tra l’altro Abdoulaye Bah del partito Ufgd, Etienne Soropogui di Valeurs Communes, Ismael Condé, vicesindaco di Matam, Keamou Bogolan Haba, portavoce dell’alleanza dell’opposizione.

In un comunicato pubblicato stamattina, l’Fndc invita tutte le componenti della nazione, i partner della Guinea, a lavorare insieme per il rapido ritorno a un processo democratico attraverso elezioni libere, trasparenti e inclusive. “Nelle sue dichiarazioni di presa del potere, il Comitato nazionale per il raggruppamento e lo sviluppo (Cnrd, la giunta militare guidata da Mamady Doumbouya, Ndr) ha motivato la sua azione con la responsabilità dell’esercito di rispondere all’appello del popolo oppresso della Guinea e di porre fine ai mali che affliggono la nostra nazione. Gli stessi mali che l’Fndc ha sempre denunciato”, osserva il movimento, che “sta osservando la situazione con molta attenzione e accoglie con favore il rilascio di alcuni prigionieri politici della dittatura caduta”. Il Fronte, che comprende sia partiti politiche che organizzazioni della società civile, accusa Condé di aver imposto al popolo un golpe costituzionale, pagato con una repressione feroce costata la vita ad almeno 99 persone. “Centinaia di nostri concittadini sono stati feriti o incarcerati”.

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