Capo Verde: fuga in mezzo all’Atlantico

di Valentina Milani

C’è una scheggia del Sahara che si è staccata dall’Africa e galleggia nell’Oceano Atlantico. Si chiama Maio, è un approdo sabbioso (269 kmq, più dell’isola d’Elba, popolati da cinquemila abitanti), solitario, incontaminato e ospitale: il luogo ideale dove staccare la spina, rilassarsi, farsi cullare delle onde che si allungano sulle dune del deserto.

Facente parte delle cosiddette isole Sottovento dell’arcipelago di Capo Verde, vanta spiagge bianche con acque cristalline come Boa Vista e Sal, ma, a differenza di queste ultime, Maio non è ancora stata scoperta dall’industria turistica. Eppure le attrazioni qui non mancano: Terras Salgadas, con le sue saline descritte dal pirata Sir Francis Drake come nuvole di neve immerse nella luce; le spiagge ancora vergini attorno a Morrinho, dove non è difficile incontrare le tartarughe Caretta caretta che qui nidificano; la riserva di Ribeira Dom João, una piacevole oasi di verde attraversata da un fiume miracoloso.

Certo, le dimensioni ridotte dell’isola permettono di visitarla in un sol giorno, ma non c’è modo di annoiarsi. La popolazione locale è felice di ospitare i rari visitatori stranieri e non perde occasione per proporre svaghi e distrazioni di ogni tipo: dalla pesca alle immersioni (alle baie Galeão e Santana), dalle escursioni naturalistiche alle visite culturali (la chiesa Nossa Senhora da Luz e la fortezza di São José sono due begli esempi di architettura coloniale portoghese), per non dimenticare le serate di musica, vino e ottima cucina di mare trascorse in ristoranti e bar all’aperto.

Per arrivare, bisogna prendere un aereo (15 minuti di volo, cinque giorni alla settimana) o un traghetto (tre ore di mare) dall’isola di Santiago. caboverde.com

(Marco Trovato)

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