Camerun, liberati gli ostaggi rapiti nella chiesa di Nchang

di claudia

Sono liberi e hanno ritrovato i propri cari i nove ostaggi rapiti venerdì 16 settembre nell’attacco della Chiesa cattolica di St. Mary a Nchang, nella regione anglofona del Sud-Ovest del Camerun. In un video ricevuto domenica mattina dalla redazione di InfoAfrica, i nove – cinque preti, una suora, due uomini e una donna laica, fedeli cattolici – compaiono in piedi, probabilmente nei vestiti che indossavano il giorno del sequestro. Uno dei sacerdoti, in camice bianco da liturgia, si rivolge al pubblico in inglese. Ringrazia gli “freedom fighters of Ambazonia” per averli rilasciati senza riscatto (contrariamente alle richieste iniziali, di 100.000 e poi 50.000 dollari Ndr) “e per la loro ospitalità”.

Pochi giorni fa, in un precedente video, gli ostaggi erano apparsi visibilmente esausti, e avevano rivolto un disperato appello alle autorità religiose affinché accettassero le richieste dei sequestratori – miliziani separatisti anglofoni – per ritrovare la libertà.

Un’altra fotografia ricevuta oggi dalla redazione di InfoAfrica mostra gli ex ostaggi a fianco del vescovo di Mamfe, monsignor Aloysius Abangalo Fondong, a testimonianza del lieto fine di questo drammatico episodio.

In una lettera aperta, il vescovo, dopo ringraziamenti per le preghiere dei fedeli, ha condannato con la massima fermezza atti di dissacrazione della Chiesa (il luogo di culto è stato dato alle fiamme dagli assalitori) e il rapimento delle persone. Un crimine che il presule ha qualificato di “disumano”, così come tutte le azioni che sminuiscono la dignità umana.

L’incendio alla chiesa St Mary di Nchang e il sequestro dei nove fedeli è solo l’ennesimo atto di violenza nel mezzo di una guerra che dura ormai da oltre cinque anni nelle due regioni anglofone del Camerun, il Sud-Ovest e il Nord-Ovest (Noso). Il sequestro di persone è un metodo usato molto spesso dai ribelli per guadagnare denaro da possibili riscatti. Durante l’estate, era stata sequestrata per diverse settimane una senatrice del partito di governo, rilasciata solo a seguito di un blitz delle forze armate.

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