Camerun, Kamto: «Più sforzi per la pace»

di Enrico Casale
Maurice Kamto

Secondo Maurice Kamto, leader dell’opposizione camerunese, non sono sufficienti il recente provvedimento di grazia e le blande aperture nei confronti degli anglofoni. Per aprire un vero processo di pacificazione che porti a risolvere il conflitto con le province anglofone e la crisi politica che ha scosso il paese dalle elezioni presidenziali, è necessario che le autorità di Yaoundé si spingano oltre.

Se il Movimento per il Rinascimento del Camerun (il principale partito di opposizione) accoglie con favore l’abbandono delle accuse contro i suoi leader e sostenitori rilasciati lo scorso fine settimana, la lotta non è ancora finita. In una dichiarazione rilasciata mercoledì, il partito ricorda che molti dei «compagni» devono ancora rispondere di accuse in campo civile.

«Fino a quando le accuse contro di loro non saranno ritirate e le condanne emesse contro gli altri non saranno annullate – affermano i responsabili dell’Mrc -, nessuno di noi sarà libero. La lotta continuerà fino a quando non saranno cadute queste incriminazioni».

Secondo punto affrontato nel comunicato: il dialogo nazionale convocato la scorsa settimana dal presidente Paul Biya. Nel tentativo di trovare una soluzione al conflitto nella zona di lingua inglese, i partecipanti al summit hanno lanciato l’idea di concedere uno status speciale alle regioni nord-occidentali e sud-occidentali. Il problema, spiega l’Mrc, è che «sarebbe stato necessario discutere il contenuto di questo status speciale» coinvolgendo gli stessi secessionisti. Il partito di Maurice Kamto va oltre: chiede un’amnistia generale per tutti i leader separatisti e tutti gli arrestati nel contesto di questa crisi anglofona.

Infine, terzo e ultimo punto: l’Mrc critica il dialogo nazionale per aver offuscato la crisi politica che ha seguito le elezioni presidenziali dell’ottobre 2018. Kamto non ha mai smesso di rivendicare la vittoria affermando che queste elezioni sono state manipolate dal partito al potere.

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