Blinken a Kigali accusa anche il Congo di sostenere le milizie

di claudia
anthony blinken

La delicata questione delle violenze che attanagliano il nord-est della Repubblica Democratica del Congo e del sostegno del Ruanda alla milizia del M23 è stata citata dal segretario di Stato americano Antony Blinken in visita a Kigali, ma questa volta, il capo della diplomazia Us ha attribuito responsabilità sia ai ruandesi che ai congolesi.

“Esistono rapporto credibili sul sostegno ai gruppi armati da parte di entrambe le parti. Come del sostegno alle Fdlr da parte delle forze congolesi, o all’M23 da parte dai ruandesi”, ha affermato, scegliendo di dare un colpo al cerchio, e uno alla botte. Di chiunque si tratti, ha poi aggiunto, “la nostra posizione è chiara: questi sostegni devono cessare”. Per quanto riguarda le Fdlr, ha sottolineato, “hanno condotto attacchi contro il Ruanda e supportano ideologie dell’odio e come già detto – ha insistito – esistono rapporti sul sostegno delle forze congolesi alle Fdlr”.

Dichiarazioni che fanno svanire le aspettative congolesi di vedere una netta presa di posizione americana nella crisi, che sta vivendo un ennesimo, drammatico capitolo nelle aree al confine con il Ruanda. Sono ormai quasi tre decenni che in quelle aree ricchissime di miniere e di terre fertili sono attive milizie armate, e nel corso degli anni sono stati ripetute le accuse di una sorta di “guerra per procura” del Ruanda attraverso i gruppi armati, per il controllo su alcune di queste risorse. La società civile congolese sperava in una posizione molto più marcata, a suo favore, da parte di Blinken.

I media in Ruanda – media di opposizione non esistono de facto nel Paese – sottolineano invece quella parte del discorso di Blinken che accusa il Congo di sostenere le Fdlr (Forze democratiche di liberazione del Ruanda). “Sappiamo che i ruandesi sono allarmati, giustamente, dall’aumento dell’incitamento all’odio nella Repubblica Democratica del Congo contro i ruandesi. Gli Stati Uniti continueranno a condannare tale retorica inaccettabile e pericolosa e incoraggiamo il presidente Tshisekedi a fare lo stesso”, riporta il quotidiano New Times, citando Blinken.

Cogliendo l’occasione della conferenza stampa congiunta, il ministro degli Esteri Vincent Biruta ha sostenuto che “ il Ruanda non è la causa di instabilità di lunga data nell’est della Repubblica Democratica del Congo, dove ci sono oltre 130 gruppi armati. La presenza delle Fdlr e la sua stretta collaborazione con l’esercito della Repubblica Democratica del Congo è sempre stata la causa più significativa di insicurezza e ciò consente alle Fdlr di condurre operazioni terroristiche sul territorio ruandese. Il Ruanda si riserverà sempre il diritto di preservare il proprio territorio e proteggere la sua gente”.

Condividi

Altre letture correlate: