Algeria, stop alle candidate senza volto

di Enrico Casale
manifesti elettorali in algeria

L’ordine è stato perentorio: o entro 48 ore ristampate i manifesti con le foto delle candidate donne o il partito sarà escluso dalle elezioni. La direttiva è caduta come una mannaia sulla campagna per le elezioni legislative in Algeria che si terranno il 4 maggio.

La pratica di pubblicare i manifesti senza i volti delle donne è antica. Da decenni, in Algeria, soprattutto nelle regioni più conservatrici, le candidate era come se non avessero volto. All’avvio della campagna elettorale, però, è partita anche una campagna mediatica, soprattutto sui social media, contro questa abitudine sessista. Di fronte alla pressione mediatica, le autorità, che fino ad allora avevano tollerato, hanno deciso di intervenire. E lo hanno fatto in modo duro: minacciando l’esclusione dalla competizione democratica tutte le forze politiche che non avessero ristampato i manifesti.

«Questo tipo di esclusione è pericolosa, illegale e incostituzionale – si sono giustificati i funzionari pubblici -, tanto più che queste donne candidate, se elette, rappresenteranno il popolo. Il cittadino ha il diritto di conoscere la persona per la quale votare». La commissione elettorale ha anche chiesto alle autorità locali e al Governo di adottare misure stringenti per porre fine alla pratica in tutto il Paese.

Non tutti però l’hanno presa bene. Abderezak Mokri, leader del Movimento della società civile per la pace (Msp) ha condannato l’ordine, definendolo illegale. Si è inoltre detto pronto a ricorsi in sede legale se la sua formazione verrà esclusa dalla competizione elettorale.

A differenza di quanto si possa pensare, la pratica non è diffusa solo tra i partiti più tradizionalisti, ma è trasversale. Sotto l’esame della commissione elettorale sono finiti il Fronte delle forze socialiste, l’alleanza Ennahda-Adala-Bina, il Fronte nazionale algerino, il Fronte algerino per lo Sviluppo, la libertà e la giustizia e il Fronte nazionale.

Ma ora il rischio è grande. I partiti si metteranno in regola?

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