Africa: tumori infantili trascurati per il covid

di Valentina Milani

L’Ufficio regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ritiene che quasi 30.000 bambini nell’Africa subsahariana siano morti di cancro durante la pandemia di covid-19. La misure drastiche adottate in tutti i Paesi africani per prevenire la diffusione del coronavirus e l’attenzione dei sistemi sanitari focalizzata su questa malattia, hanno portato a interruzioni in altri servizi sanitari essenziali nel continente, tra questi anche quelli destinati alla prevenzione e alla cura dei tumori infantili.

Un sondaggio dell’Oms ha rilevato che lo screening è stato interrotto nel 46% dei Paesi. “Stimiamo che più di 28.000 bambini siano morti di cancro nell’Africa sub-sahariana nel 2020. Questo è davvero straziante poiché i tumori infantili sono curabili se vengono rilevati precocemente e vengono fornite cure complete”, ha affermato Jean-Marie Dangou, coordinatore del programma per le malattie non trasmissibili presso l’ufficio regionale dell’Oms.

In Africa, il tasso di sopravvivenza al cancro infantile è di circa il 20%, rispetto a oltre l’80% nei Paesi ad alto reddito. Poiché la diagnosi precoce migliora le possibilità di sopravvivenza, l’Oms ha sottolineato che è possibile ottenere miglioramenti significativi nella vita dei bambini affetti da cancro identificando precocemente la malattia ed evitando ritardi nelle cure.
L’agenzia delle Nazioni Unite teme che un arretrato significativo nello screening e nel trattamento a causa della pandemia potrebbe portare a diagnosi e cure ritardate. Ciò metterebbe a dura prova le sovraccariche risorse mediche dell’Africa e aumenterebbe le morti evitabili per cancro.

“Se vogliamo evitare morti e casi di cancro, soprattutto tra i bambini, nella nostra regione, devono essere fatti investimenti sostanziali nella prevenzione e nella cura, compresa la formazione di qualità dei professionisti medici”, ha affermato Dangou.
“Come individui, dobbiamo prendere l’iniziativa per comprendere meglio i segnali di pericolo del cancro infantile per migliorare la diagnosi precoce e il trattamento”.

Se potenzialmente’80% dei tumori infantili è curabile, le effettive possibilità di successo sono legate alla diagnosi precoce e al trattamento progressivo, conferma la professoressa Lorna Awo Renner, capo dell’unità di oncologia pediatrica presso il Korle-Bu Teaching Hospital di Accra, in Ghana.

In tutto il mondo, la maggior parte dei bambini malati di cancro riesce a guarire, ma nei Paesi in via di sviluppo come il Ghana, solo il 20-30% circa riceve cure, spesso a causa dei costi.
In Ghana, il trattamento del cancro non è coperto dal National Health Insurance Scheme. Il costo medio per curare il cancro infantile è di circa $ 1.000 e si può arrivare a $ 7.000 nel caso della leucemia, somme ben oltre la portata di molti cittadini.
In Ghana, circa il 50 per cento dei pazienti abbandona le cure a metà per mancanza di fondi. Tuttavia, questa cifra è stata ridotta al 15% grazie al sostegno di organizzazioni e programmi di assistenza.

Nel 2018, l’Oms ha annunciato una nuova iniziativa globale per i tumori infantili (Gicc) e il Ghana è stato tra i sei paesi selezionati per ricevere sostegno per la sua attuazione.
Uno dei principali partner strategici del Gicc è il St Jude Children’s Research Hospital negli Stati Uniti, il cui sostegno finanziario ha contribuito a migliorare l’assistenza ai tumori infantili in Ghana, Senegal e Zambia. 

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