Africa, si aspetta un boom di criminalità informatica

di Stefania Ragusa

La criminalità informatica in Africa è destinata ad aumentare nel breve-medio periodo, con Paesi come Nigeria, Sudafrica e Kenya che risulteranno particolarmente colpiti. Lo hanno sostenuto gli esperti del gruppo Kaspersky, una delle principali aziende attive nella sicurezza informatica del mondo, secondo i quali “le crescenti turbolenze economiche insieme all’impatto di Covid-19 contribuiranno a un aumento del crimine informatico in tutto il continente” quest’anno.

«Anche se ogni paese a livello globale ha dovuto affrontare la pandemia a modo suo, le economie in via di sviluppo in tutta l’Africa sono state particolarmente colpite da blocchi nazionali e attività economiche limitate. E grazie alla maggiore connettività e l’aumento della disoccupazione ci attendiamo un picco sia nella criminalità tradizionale che nell’ambiente digitale», ha affermato in una nota Lehan van den Heever, Enterprise Cyber ​​Security Advisor per Kaspersky in Africa.

Sebbene l’aumento di questi crimini varierà in base al paese, secondo la ricerca di Kaspersky le nazioni africane devono prepararsi all’inevitabilità dell’aumento dei malware che hanno già superato i 28 milioni nell’agosto dello scorso anno. Secondo gli esperti nel 2021, in tutto il mondo, e l’Africa non sarò immune, ci sarà un cambiamento nell’approccio degli attori delle minacce all’esecuzione degli attacchi APT e, per questo, recita la nota, «le organizzazioni dovranno prestare particolare attenzione a malware generici poiché probabilmente saranno utilizzati per distribuire minacce più sofisticate». Ad aggravare questo quadro, gli esperti di Kaspersky si dicono preoccupati per il possibile moltiplicarsi di azioni di hacker su commissione e cyber mercenari che prendono di mira le PMI e le istituzioni finanziarie.

Gli esperti di Kaspersky sottolineano anche che la normalizzazione del lavoro a distanza metterà ulteriormente sotto pressione i sistemi IT organizzativi esistenti poiché le aziende ora dovranno accettare un flusso crescente di connessioni nel back-end aziendale. «Sempre più aziende stanno esponendo i propri sistemi online mentre la loro attenzione si concentra sulla disponibilità sempre attiva. Tuttavia, poche di loro hanno considerato come adattare i propri controlli di sicurezza informatica a questo nuovo ambiente. Ciò si traduce in alcuni database e sistemi che inevitabilmente rimangono aperti agli intrusi», precisa la nota. Kaspersky si dice certa che il 2021 rappresenterà “uno spartiacque” per la sicurezza informatica, poiché le organizzazioni inizieranno a rendersi conto dell’importanza di avere un approccio integrato e intelligente alle minacce per salvaguardare i propri sistemi e dati da minacce sempre più sofisticate.

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