Almeno 17 persone sono state condannate, in Marocco, per atti di vandalismo e danneggiamento a pene comprese tra 3 e 15 anni di carcere, secondo quanto riportato dal sito marocchino Le360. Le condanne riguardano in particolare episodi avvenuti ad Ait Amira, località operaia situata a sud di Agadir, dove – secondo fonti giudiziarie citate dal portale – si sarebbero verificati incendi di veicoli, distruzione di beni pubblici e privati e ostruzioni della via pubblica mediante barricate.
Le autorità marocchine sostengono che i fatti siano avvenuti ai margini delle manifestazioni legate al movimento di protesta GenZ212, nato tra i giovani e privo di una leadership riconosciuta. Il gruppo ha sempre invitato i suoi membri a mantenere una condotta pacifica ed evitare scontri con le forze dell’ordine.
Il movimento, che aveva sospeso le mobilitazioni per una settimana, ha annunciato nuovi sit-in in tutto il Paese per sabato 18 ottobre, in serata. Oltre a chiedere migliori servizi pubblici in istruzione e sanità, GenZ212 reclama ora la liberazione dei manifestanti pacifici arrestati nelle ultime settimane.
Secondo Human Rights Watch, circa 270 persone, tra cui 39 minorenni, sarebbero state processate e rimarrebbero in carcere. L’Associazione marocchina dei diritti umani (Amdh) riferisce che 597 persone si troverebbero ancora in detenzione e 140 in libertà provvisoria, ma il presidente della sezione di Rabat, Hakim Sikouk, ha dichiarato che i numeri reali potrebbero essere più alti.
Le autorità marocchine avevano indicato 409 arresti durante gli scontri in varie località del Paese, senza tuttavia precisare il numero complessivo di detenuti.



