31/10/14 – Tunisia – Occhi puntati già su prossime elezioni presidenziali

di AFRICA

 

Nemmeno il tempo di assimilare i risultati delle elezioni politiche di domenica scorsa che hanno ridisegnato il panorama politico tunisino con la vittoria di Nidaa Tounes seguito da Ennhadha e un Parlamento diviso sostanzialmente in due blocchi, ecco che l’attenzione del paese si concentra tutta sulle elezioni per il Presidente della Repubblica del prossimo 23 novembre. Si apre infatti ufficialmente domani la campagna elettorale per le prossime presidenziali. 27 candidati di cui 26 uomini e una sola donna sono in lizza per un posto al Palazzo di Cartagine, alcuni con pochissime possibilità di farcela. L’elezione del Presidente della Repubblica diviene a questo punto fondamentale perché pressoché tutti i partiti politici hanno posticipato a quel momento le dichiarazioni sulle future alleanze parlamentari.

Se la nuova Costituzione da’ il diritto al partito di maggioranza di proporre il nuovo capo di governo, ad affidare formalmente l’incarico sarà il presidente della Repubblica. E tra i favoriti a Palazzo di Cartagine c’e’ proprio il leader di Nidaa Tounes, Beji Caid Essebsi, mentre Ennhadha ha deciso di non schierare alcun candidato, preferendo optare per un candidato “consensuale”, senza fornire ulteriori indicazioni.

L’attuale presidente dell’Assemblea Mustapha Ben Jaafar di Ettakatol, partito che ha ottenuto un solo seggio alle elezioni di domenica, candidato anche lui alle presidenziali, si è fatto ieri portavoce di una iniziativa per cercare di trovare un candidato comune per le presidenziali che riguardi tutti i partiti da lui definiti “socio-democratici”. L’Upl e il Front populaire hanno invece i loro rispettivi candidati Slim Riahi e Hamma Hammami. In corsa anche l’attuale presidente della Repubblica Moncef Marzouki che Essebsi in un’intervista a Le point Afrique, invita ad abbandonare per ragioni “etiche”. Tutte queste strategie avvengono in un clima politico di sostanziale rispetto dell’avversario. Ieri il presidente di Ennhadha, Rached Ghannouchi, ha ribadito che il paese deve essere governato in uno spirito di consenso e unione nazionale allargata, così come Nidaa Tounes in un comunicato ufficiale ha sottolineato l’importanza del dialogo e del consenso come fattore di riuscita della fase attuale. Se una “grande coalizione” alla tunisina uscirà fuori solo il tempo lo potrà dire, sicuramente ci troviamo di fronte ad una fase nuova che richiede lo sforzo di tutte le parti in campo.(ANSAmed).

 

 

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