26/06/13 – Senegal – Dakar pronta per Obama, “ma nessuna illusione”

di AFRICA

“Le strade di Dakar sono state ripulite, dai mendicanti, dagli handicappati e dagli ambulanti, per presentarsi impeccabile al presidente Barack Obama, ma qui la gente comune non si illude sulle motivazioni della visita, anzi si arrabbia e non si sente coinvolta”: fonti locali della MISNA riferiscono così del sentimento diffuso tra la popolazione a poche ore dall’arrivo dell’inquilino della Casa Bianca, di origine keniana, che ha scelto il Senegal come prima tappa del suo secondo viaggio in Africa. La sua permanenza nell’ex colonia francese durerà 48 ore, con un’attesa e simbolica visita all’isola di Gorea (Gorée), a quattro km a largo di Dakar, punto di partenza tra il 1500 e il 1800 degli schiavi neri per le Americhe, dal 1978 patrimonio mondiale dell’umanità. Nella capitale senegalese, con la sua delegazione Obama rimarrà per lo più nel quartiere amministrativo e residenziale della Corniche, dove ha sede l’ambasciata statunitense. “Per la prima volta un presidente nero a Gorée” ha scritto la stampa locale, chiedendosi quali parole Obama pronuncerà quando camminerà sull’isola già visitata dai suoi predecessori bianchi Bush e Clinton. “I senegalesi vedono la visita di oggi soltanto come un modo per Washington di difendere i propri interessi sul piano della sicurezza e dell’economia in Senegal e nella regione in generale, piuttosto che un’opportunità concreta per loro” prosegue l’interlocutore della MISNA, sottolineando che la popolazione è “impaziente e ha sete di cambiamento e di sviluppo” a un anno dall’insediamento al potere del presidente Macky Sall, già ricevuto lo scorso marzo alla Casa Bianca. Per le autorità la visita di Obama viene invece presentata come “un riconoscimento politico”, come “un premio” al primo anno di governo di Sall, che sta puntando molto su uno sviluppo teso verso l’esterno e si aspetta dal rafforzamento della cooperazione con gli Stati Unite “ricadute positive sull’economia, la sicurezza e sul posto del Senegal nella comunità internazionale”. Obama, la cui permanenza sul continente durerà fino al 3 luglio, ha previsto altre due tappe in Tanzania e Sudafrica. Durante il primo mandato, quello che viene spesso definito il “primo presidente africano degli Stati Uniti” aveva effettuato una breve visita in Ghana, nel luglio 2009. E’ rimasto impresso nelle coscienze il discorso pronunciato davanti al parlamento di Accra, dove il capo di stato statunitense aveva proclamato che “l’avvenire dell’Africa appartiene agli africani”. Nel giugno 2011, la moglie Michelle si è recata da sola in Africa australe: un viaggio che viene ricordato per l’incontro simbolico con l’eroe della lotta all’apartheid, l’ex presidente sudafricano Nelson Mandela, ricoverato da giorni e ora in stato critico. – Misna

 

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