25/06/13 – Somalia – Barclays chiude ai Mmoney Transfer, rimesse a rischio

di AFRICA

Oltre un centinaio di intellettuali somali e stranieri hanno aderito a una petizione in cui si chiede al governo di Londra di esercitare pressione sul gruppo bancario Barclays, che ha annunciato la chiusura dei conti delle società che si occupano di trasferimenti di denaro (money transfer) in Somalia.

La decisione è stata motivata col fatto che troppi mediatori del settore operano in condizioni prive di trasparenza e potrebbero finire con il finanziare, attraverso il loro commercio, “attività terroristiche” nel paese del Corno d’Africa. Tuttavia, la chiusura delle linee di credito verso il paese – rispondono i firmatari della lettera aperta, indirizzata al governo di David Cameron – minaccia l’intero sistema di rimesse, principale gettito di valuta estera nelle casse dello Stato, che costituisce circa un terzo del Prodotto interno lordo della Somalia.

Numerosi somali si avvalgono del sistema ‘hawala’ per inviare denaro ai parenti nel paese d’origine: i mediatori accettano il deposito all’estero e garantiscono il versamento immediato di contante nel paese. Si tratta di un sistema perlopiù informale, ma che necessita dell’appoggio di banche che garantiscano l’accesso al credito.

Secondo dati in circolazione, dalla Gran Bretagna, in cui ha sede una folta comunità della diaspora somala, partono ogni anni verso la madrepatria circa 500 milioni di dollari in rimesse. Un flusso vitale per due milioni di somali, che grazie al denaro inviato dai parenti comprano cibo, medicinali e mandano i figli a scuola.

A Mogadiscio, dove le banche commerciali hanno chiuso poco dopo la caduta di Siad Barre nel 1991, il servizio di money transfer ha garantito per oltre un ventennio l’afflusso di capitali nel paese martoriato dalla guerra civile. Molti dei 10 milioni di cittadini rimasti in Somalia si sostengono grazie a un miliardo e 200 milioni di dollari di rimesse all’anno, provenienti dai somali emigrati in tutto il mondo. – Misna

 

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