04/11/13 – Nigeria – Bambini senza scuola, l’altra emergenza a Maiduguri

di AFRICA

 

“Il governo promette libri e grembiuli gratis perché a scuola i bambini sono sempre meno” dice John Tagwana, responsabile della Commissione giustizia e pace della diocesi di Maiduguri. Con la MISNA parla di una crisi preesistente agli attentati di Boko Haram, ma che negli ultimi anni si è aggravata.

Lo spunto è un programma annunciato ieri da Kashim Shettima, il governatore dello Stato di Borno, la storica roccaforte del gruppo armato. Grembiuli e libri gratis agli alunni delle elementari e delle medie e, anche, contributi finanziari a beneficio delle famiglie più disagiate. “Se i bambini tornano a scuola il problema dell’insicurezza è risolto almeno per metà” ha detto Shettima nel corso di una cerimonia che si è tenuta nel cortile della Abbaganaram Primary School, nel capoluogo Maiduguri. Di certo, Borno è lo Stato nigeriano dove il diritto allo studio è violato più spesso. Secondo le statistiche nazionali, a Maiduguri e nei villaggi circostanti a scuola vanno solo 28 bambini su cento. Troppo poco, pure tenendo conto delle difficoltà vissute nel resto del paese, dove tra il 2008 e il 2010 il tasso delle iscrizioni alle elementari si è ridotto dall’85 all’83%. “Il problema di fondo – sottolinea padre John – è che le scuole pubbliche sono poche, quelle coraniche garantiscono un’istruzione inadeguata e quelle private, gestite in qualche caso da Chiese cristiane, costano troppo”.

Secondo il responsabile della Commissione giustizia e pace, a partire dal 2009 l’intensificarsi delle violenze di Boko Haram ha aggravato una situazione già difficile. Il nome del gruppo armato, che sostiene di voler rovesciare il governo e imporre la legge islamica, significa “L’istruzione occidentale è peccato”. Gli attentati, rivolti in primo luogo contro militari o rappresentanti dello Stato, hanno preso spesso di mira le scuole. “Nonostante il governo sostenga di essere in grado di garantire la sicurezza – dice padre John – i genitori hanno paura di mandare i loro figli a scuola”. Secondo Shettima, le aule incendiate o distrutte dai militanti di Boko Haram sono più di 800. Parte dei fondi per l’istruzione, allora, dovrà servire a rendere nuovamente agibili gli edifici scolastici. L’amministrazione di Borno ha di fronte a se compiti ancora più difficili rispetto a quelli che affrontano i governi delle altre regioni del paese. E già che l’istruzione, sottolinea oggi il quotidiano Leadership, è un problema nazionale. L’ultima conferma è arrivata alcuni giorni fa dallo Stato di Niger, dove cinque presidi sono stati arrestati per aver violato le direttive del governatore locale sulla scuola gratuita. Avevano tassato i nuovi iscritti per reperire fondi, a loro dire indispensabili al funzionamento della scuola. – Misna

 

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