03/08/13 – Egitto – Torna a crescere nazionalismo, risposta ad islamismo

di AFRICA

 

Una ”tragica spirale di violenza” sulle cui origini è sempre piu’ difficile fare luce; una sempre piu’ ristretta possibilità di riconcilazione tra i Fratelli Musulmani da una parte e le altre forze politiche e una vasta parte dell’opinione pubblica dall’altra; una significativa ripresa del nazionalismo egiziano come alternativa alla crisi della stessa ideologia islamista.

A comporre questo quadro della situazione egiziana in questa fase, ad un mese esatto dalle manifestazioni del 30 giugno e dall’intervento militare che ha posto fine al governo della Fratellanza, è il giovane scrittore e analista Bassem Sabry in un articolo per il sito internet Al Monitor. ”Un interessante fenomeno è il fatto che il nazionalismo egiziano e’ improvvisamente di nuovo in crescita – osserva Sabry, vicino al Fronte laico di salvezza nazionale – ed emerge come il principale concorrente all’islamismo sotto assedio”.

Un nazionalismo che ”mostra una profonda reverenza verso la storia del Paese e il concetto dell’Egitto come nazione di tutti” che viene prima di tutte le appartenenze, politiche e religiose. Che guarda ”con rispetto allo stato egiziano e alle sue istituzioni, riconoscendo l’importanza della sicurezza, di Al Azhar (e della sua versione ufficiale dell’Islam moderato), della chiesa copta e dell’esercito come spina dorsale e scudo del Paese. Al cui centro stanno naturalmente le storiche figure dei presidenti Nasser e Sadat. E oggi il capo delle forze armate Abdel Fattah al-Sisi – sottolinea ancora Sabry – emerge come simbolo del ringiovanito nazionalismo egiziano”. Una realtà dimostrata dai numerosi cartelli inneggianti a Sisi presenti nella manifestazione del 26 luglio da lui stesso convocata contro il “terrorismo” – concetto cui vengono ormai assimilati i Fratelli Musulmani da molta parte dell’opinione pubblica – e che sarebbe confermata anche dalle prime voci sulla possibilità che il capo delle forze armate possa presentarsi per un incarico elettivo. In ogni caso, osserva il commentatore, emerge ”il potente fascino personale di Sisi come leader nazionale”, che a sua volta dimostra come il Paese voglia un leader capace di coinvolgere emotivamente: ”qualcosa che le forze liberali, nazionaliste e di sinistra hanno mancato di produrre nel corso dell’ultimo anno”. Tanto è vero che i leader del Fronte nazionale ”stanno diventando sempre più irrilevanti nel dibattito nazionale”. E anche il nuovo movimento Tamarrod, evidenzia l’osservatore, si è finora sostanzialmente allineato alla nuova amministrazione, esprimendo dissenso solo in un paio di occasioni, e in particolare a proposito del rischio di un ritorno allo stato di polizia.  – ANSAmed

 

Condividi

Altre letture correlate:

Lascia un commento

Accetto la Privacy Policy

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.