Zimbabwe – Zanu-Pf presenta documenti contro ricorso dell’Mdc

di AFRICA

Il presidente zimbabwano Emmerson Mnangagwa e il suo schieramento politico Zanu-Pf, partito da sempre al potere nel paese, hanno depositato i documenti legali in risposta al ricorso contro i risultati delle elezioni generali che è stato presentato dall’opposizione alla Corte Costituzionale la scorsa settimana. Lo ha dichiarato ufficialmente ieri uno dei legali del partito precisando che si “tratta di una perdita di tempo”.

Prima dello scrutinio dello scorso 30 luglio, c’era grande ottimismo in Zimbabwe, in quanto si trattava del primo appuntamento elettorale dalla deposizione dell’ex-dittatore Robert Mugabe avvenuta lo scorso novembre dopo 37 anni di potere incontrastato. Il voto avrebbe dovuto migliorare l’immagine del paese in piena crisi economica agli occhi della comunità internazionale e legittimare il nuovo governo salito al potere con un golpe de facto, ma ha finito col ricordare la repressione e la violenza dell’epoca di Mugabe. Per questo motivo ora Mnangagwa ha come obiettivo quello di unire il paese e riguadagnare prestigio.

Sei persone sono state uccise durante la repressione violenta delle forze di polizia e dell’esercito ai danni dei supporter del partito d’opposizione Movimento per il cambiamento democratico (Mdc), quando questi erano scesi in strada nella capitale Harare il 1°agosto per protestare dopo la proclamazione dei primi risultati elettorali e denunciare brogli.

Ancor prima che i risultati definitivi venissero presentati dalla commissione elettorale, il leader dell’Mdc, Nelson Chamisa, aveva denunciato frodi nel conteggio dei voti e rigettato gli esiti ufficiali e preannunciato che avrebbe usato ogni mezzo legale per contestarli. Venerdì scorso il suo partito ha infatti presentato ricorso ufficiale contro il voto presso la Corte Costituzionale. Per questo motivo, il giuramento del nuovo Capo di Stato Mnangagwa che era previsto per sabato è stato rimandato.

I giudici hanno 14 giorni di tempo dalla presentazione del ricorso per pronunciarsi. In base alle prove su eventuali brogli o irregolarità che saranno presentate dall’Mdc e a quelle presentate ieri dallo Zanu-Pf, la Corte potrà decidere di respingere il ricorso, ordinare un nuovo conteggio o annullare il risultato del voto e far ripetere le elezioni entro 60 giorni dalla sentenza.

Mnangagwa è stato proclamato vincitore con il 50,8 % dei voti mentre Chamisa ha ottenuto il 44,3 %. L’esito del voto legislativo ha invece dato allo Zanu-Pf la maggioranza di due terzi in parlamento con 145 seggi contro i 63 dell’Mdc.

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