Zimbabwe – Mnangagwa annuncia pubblicazione rapporto sulle violenze post-elettorali

di AFRICA

La prossima settimana verrà reso pubblico il rapporto sulle violenze post-elettorali della scorsa estate che hanno causato sei morti e decine di feriti nella capitale dello Zimbabwe, Harare. Come riportato da africanews, è stato il Capo di Stato, Emmerson Mnangagwa, ad annunciarlo venerdì ad Esigodini, nel sud ovest del paese, durante una conferenza del suo partito.

Il rapporto è stato elaborato da una commissione d’inchiesta indipendente che era stata istituita lo scorso agosto dallo stesso Mnangagwa, il quale aveva attribuito le violenze post-elettorali al partito di opposizione Movimento per il cambiamento democratico (Mdc) guidato da Nelson Chamisa, rivendicando la regolarità e la trasparenza del processo elettorale, “tenuto alla presenza degli osservatori e media internazionali”.

Il 1 agosto scorso per reprimere le proteste dell’opposizione durante lo spoglio delle schede elettorali, l’esercito ha sparato sui manifestanti causando sei vittime e diversi feriti e ci sarebbero diversi video e testimonianze a confermarlo. Qualche settimana fa, però, i generali zimbabwani hanno già negato ogni responsabilità dei loro uomini.

Nonostante il voto di fine luglio non sia ancora stato riconosciuto dall’opposizione, lo scorso 26 agosto Mnangagwa ha ufficialmente prestato giuramento come presidente dello Zimbabwe.  Nelle ultime settimane ci sono stati dei segni di apertura tra il partito da sempre al potere, Zanu-Pf, e l’oppositore Chamisa, ma Mnangagwa ha ribadito di non voler far entrare l’opposizione nel suo esecutivo e questa situazione di incertezza sta ulteriormente peggiorando la precaria situazione economica della nazione dell’Africa australe.

Durante la conferenza dello Zanu-Pf è stato anche annunciato che Mnangagwa sarà il candidato del partito anche alle prossime elezioni del 2023 quando avrà compiuto ormai 80 anni. Questo annuncio spazza via le speculazioni degli ultimi giorni secondo cui il presidente avrebbe lasciato spazio al generale Constantino Chiwenga, uno degli attori principali del golpe che ha spodestato Mugabe un anno fa.

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