Zimbabwe | I farmer bianchi saranno risarciti

di Enrico Casale
white farmer

I farmer bianchi dello Zimbabwe riceveranno  3,5 miliardi di dollari in compensazione degli espropri delle loro proprietà operati dal regime di Robert Mugabe nei primi anni 2000. A sancire questo risarcimento, un accordo firmato tra il governo di Harare e la Commercial Farmers Union, l’associazione che rappresenta i latifondisti bianchi. Il presidente Emmerson Mnangagwa ha descritto l’accordo come storico, dicendo che porterà alla chiusura di una storica diatriba.

«L’intesa – ha detto il capo dello Stato – ribadisce l’irreversibilità della riforma agraria ma, allo stesso tempo, pone come punto fermo lo stato di diritto e i diritti di proprietà. È inoltre un modo di dire che come cittadini dello Zimbabwe, bianchi e neri possono risolvere insieme e pacificamente le differenze e le diffidenze. Non possiamo cambiare il passato, possiamo solo imparare da esso».

La riforma agraria era stata voluta da Robert Mugabe nel 2000. L’obiettivo era di rendere alle popolazioni africane le terre che, durante il periodo del colonialismo, erano state assegnate ai coltivatori bianchi. L’esproprio è avvenuto in modo caotico. Le forze dell’ordine non hanno in alcun modo difeso i 4.500 bianchi che sono stati letteralmente cacciati dalle loro fattorie commerciali (molte delle quali acquistate dopo il periodo coloniale). L’operazione ha portato anche all’uccisione di alcuni farmer e a violenze su donne e ragazzi e al crollo dell’economia zimbabweana che dalla produzione di queste aziende agricole traeva preziosa valuta estera.

Se formalmente le autorità tolleravano queste invasioni, ufficialmente nessuna proprietà è passata dai vecchi ai nuovi proprietari. Nel 2008, un tribunale regionale ha stabilito che i sequestri delle fattoria erano palesemente razzisti e ha ordinato ad Harare di risarcire gli agricoltori espropriati. Andrew Pascoe, che ha rappresentato la Commercial Farmers Union alla cerimonia di firma ha affermato che l’accordo risolverà una disputa di lunga data.

Non si sa ancora come e quando i risarcimenti verranno effettivamente effettuati. Lo Zimbabwe non ha fondi in quanto la sua economia è in difficoltà. Le autorità hanno affermato che saranno emesse obbligazioni a lungo termine per raccogliere la cifra necessaria.

L’Unione europea, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno posto la questione della compensazione degli agricoltori bianchi come una delle condizioni preliminari per tornare a investire in Zimbabwe dopo la caduta di Mugabe (2017). Anche il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale hanno anche dichiarato che se lo Zimbabwe vuole nuovi prestiti prima dovrà compensare gli ex proprietari terrieri.

Condividi

Altre letture correlate: