Italia – Gabriele Del Grande, freelance italiano fermato dai poliziotti turchi: «Inizio lo sciopero della fame»

di Enrico Casale
Gabriele del Grande

«Sto bene, non mi è stato torto un capello ma non posso telefonare, hanno sequestrato il mio cellulare e le mie cose, sebbene non mi venga contestato nessun reato». Lo ha detto al telefono Gabriele Del Grande, il giornalista italiano fermato in Turchia durante un controllo dalle autorità al confine con la Siria e trattenuto da alcuni giorni in un centro di detenzione amministrativa, riuscendo a chiamare in Italia dal telefono del Centro dove è detenuto. Mentre telefonava ha raccontato di essere circondato da quattro poliziotti.
«Da stasera inizio lo sciopero della fame e invito tutti a mobilitarsi per chiedere che vengano rispettati i miei diritti», ha annunciato chiamando la sua compagna e alcuni amici. «I miei documenti sono in regola, ma non mi è permesso di nominare un avvocato, né mi è dato sapere quando finirà questo fermo – ha aggiunto nella telefonata – La ragione del fermo è legata al contenuto del mio lavoro. Ho subito interrogatori al riguardo. Ho potuto telefonare solo dopo giorni di protesta».
Gabriele Del Grande, 35 anni, è reporter e documentarista. Nel 2014, insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry, ha realizzato il documentario «Io sto con la sposa» che racconta la vera storia di cinque profughi palestinesi e siriani, sbarcati a Lampedusa, che per arrivare in Svezia mettono in scena un finto matrimonio. Finanziato con il crowdfunding, il film è stato presentato alla 71ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia, sezione Orizzonti.
(18/04/2017 Fonte: Ansa)

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