Tunisia – Nuovo governo. Chahed confermato premier

di Enrico Casale
tunisia

Il primo ministro tunisino Youssef Chahed ha rotto gli indugi annunciando, prima di partire per una visita ufficiale in Mauritania, un rimpasto di governo atteso da settimane. Sono dieci i nuovi nomi approdati alla squadra di governo.

La principale novità è l’ingresso nel Consiglio dei ministri di Machrou Tounes, il partito di orientamento progressista formato da ex dissidenti di Nidaa Tounes, la formazione politica del fronte laico nazionale fondata nel 2014 dal presidente Beji Caid Essebsi. Non è un caso, forse, che le nuove nomine siano state duramente criticate dal presidente Essebsi, irritato per «l’assenza di consultazioni».

Chahed, tuttavia, è riuscito ad aggirare il capo dello Stato dal momento che le consultazioni con Essebsi, a norma di Costituzione, sono previste solo in caso di rimpiazzo dei ministri degli Affari esteri e della Difesa, i quali tuttavia non sono stati toccati. Ad approvare il rimpasto dovrà essere invece l’Assemblea dei rappresentanti del popolo (Arp), il parlamento monocamerale tunisino, che dovrà votare con una maggioranza di 109 voti su 217 per dare la fiducia al nuovo governo.

Il voto di fiducia in parlamento non dovrebbe comportare sorprese. Con 68 deputati, infatti, il movimento islamico Ennahda è la prima forza all’interno del parlamento, seguito da Nidaa Tounes, che può contare su 51 deputati dopo la fusione con l’Unione patriottica libera (Upl), e della Coalizione nazionale (39 membri). A completare il quadro sono inoltre il Fronte popolare (Fp) con 15 deputati, Mahcrou Tounes (14), Blocco democratico (12), Al Walal el Watan (11) e sette indipendenti.

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