Trump intende sospendere i finanziamenti al Sudafrica

di claudia

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato ieri, senza fornire prove, che “certe classi di persone” in Sudafrica sarebbero trattate “molto male” e ha annunciato l’intenzione di sospendere i finanziamenti statunitensi al Paese fino a quando la questione non sarà oggetto di un’indagine. “Il Sudafrica sta confiscando terre e trattando certe classi di persone”, ha scritto Trump in un post sulla piattaforma social Truth. “Gli Stati Uniti non lo tollereranno, agiremo. Inoltre, sospenderò tutti i futuri finanziamenti al Sudafrica fino a quando questa situazione non sarà completamente indagata!”, ha aggiunto.

Secondo i dati più recenti del governo statunitense, nel 2023 Washington ha stanziato quasi 440 milioni di dollari in aiuti per il Sudafrica. Il mese scorso, il presidente sudafricano, Cyril Ramaphosa, ha firmato una legge che facilita l’espropriazione di terre da parte dello Stato nel pubblico interesse. La norma è finalizzata a ridurre le disuguaglianze razziali nella proprietà terriera, che persistono a trent’anni dalla fine dell’apartheid, ricorda Reuters.

In risposta alle dichiarazioni di Trump, il ministero degli Esteri sudafricano ha affermato di confidare che “i consiglieri del presidente Trump utilizzeranno il periodo di indagine per acquisire una comprensione approfondita delle politiche del Sudafrica all’interno del quadro di una democrazia costituzionale”. Il governo di Pretoria ha inoltre sottolineato che la legge sull’espropriazione “non è eccezionale”, in quanto molte altre nazioni dispongono di normative simili, si apprende da Reuters.

Il Sudafrica attualmente detiene la presidenza del G20, che sarà successivamente assunta dagli Stati Uniti. Il mese scorso, Ramaphosa ha dichiarato di non essere preoccupato per i rapporti con Trump, affermando di aver parlato con lui dopo la sua vittoria elettorale e di attendere con interesse di collaborare con la sua amministrazione.

Durante il suo primo mandato, Trump aveva già annunciato un’indagine su presunti omicidi su larga scala di agricoltori bianchi in Sudafrica e su espropri violenti di terre. All’epoca, Pretoria aveva risposto affermando che il presidente statunitense era stato male informato. Non è chiaro se l’amministrazione Trump abbia mai condotto effettivamente tale indagine, riferisce Reuters.

Rispondendo alle affermazioni del presidente degli Stati Uniti, il ministero degli Esteri sudafricano ha dichiarato oggi che la legge del Paese sull’espropriazione dei terreni non è un caso eccezionale.

“Il Sudafrica sta confiscando terre e trattando certe classi di persone molto male”, ha scritto Trump in un post sulla piattaforma social Truth ieri. “Taglierò tutti i futuri finanziamenti al Sudafrica fino a quando questa situazione non sarà completamente indagata!”, ha aggiunto.

In una nota, il ministero degli Esteri sudafricano ha dichiarato: “Confidiamo che i consiglieri del presidente Trump utilizzeranno il periodo di indagine per acquisire una comprensione approfondita delle politiche del Sudafrica nel quadro di una democrazia costituzionale”. Pretoria ha inoltre sottolineato che l’approccio di Washington dovrebbe essere basato su una visione ben informata, che riconosca l’impegno del Sudafrica nei confronti dei principi democratici e della governance.

“Potrebbe emergere chiaramente che la nostra legge sull’espropriazione non è un caso eccezionale, poiché molti Paesi dispongono di normative simili”, ha aggiunto il ministero nella dichiarazione.

La controversia arriva mentre il Sudafrica continua ad affrontare il dibattito interno sulla redistribuzione della terra, un tema particolarmente sensibile che affonda le sue radici nelle disuguaglianze ereditate dall’epoca dell’apartheid. Il tema della redistribuzione della terra in Sudafrica ha attirato anche l’attenzione di Elon Musk, alleato di Trump e nato nel Paese africano. Nel 2023, Musk ha risposto su X a un video in cui un partito politico di estrema sinistra sudafricano intonava un vecchio canto anti-apartheid, “Kill the Boer (farmer)”, sostenendo che tale atteggiamento rappresentasse una spinta aperta al “genocidio dei bianchi in Sudafrica”. “Cyril Ramaphosa, perché non dici nulla?”, aveva scritto Musk il quale ha incontrato il presidente sudafricano negli Stati Uniti lo scorso settembre per discutere di possibili investimenti nel Paese.

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