Tigray, Tdf pone le condizioni per il cessate-il-fuoco

di Enrico Casale
Tigray

Le Forze di difesa del Tigray (Tdf), le truppe del Fronte di liberazione del popolo del Tigray (Tplf), hanno imposto condizioni molto dure per l’adozione del cessate-il-fuoco nella regione settentrionale, appena una settimana dopo che le forze armate etiopi si sono ritirate da Macallè.

Ieri, il Tdf ha rilasciato una dichiarazione in sette punti evidenziando le questioni-chiave che Addis Abeba deve affrontare affinché il cessate-il-fuoco diventi stabile. I tigrini chiedono, anzitutto, che le milizie amhara che combattevano a fianco delle forze armate etiopi, si ritirino completamente. Il ritiro deve anche riguardare le truppe eritree che sono presenti sul territorio.

Nella nota del Tdf si afferma, inoltre, che i tigrini sono disposti ad accettare la fine dei combattimenti, ma solo dietro la garanzia che non ci saranno ulteriori invasioni né da parte delle forze armate etiopi né da parte di quelle eritree. Nella sua dichiarazione, i tigrini hanno affermato di volere l’accesso illimitato agli aiuti nella regione, nonché la piena fornitura di servizi essenziali come elettricità, telecomunicazioni, banche, assistenza sanitaria e istruzione.  Al momento non ci sono state reazioni da parte del primo ministro Abiy Ahmed.

Per decenni, il Tplf è stata la forza principale del governo etiope prima che Abiy salisse al potere nel 2018. Il suo governo ha cercato di emarginare progressivamente i tigrini e, dopo averlo accusato di aver attaccato basi militari nel Tigray, ha invaso la regione. Nel conflitto sono morte migliaia di persone. Più di 400.000 abitanti della regione stanno affrontando una drammatica carestia e c’è il rischio di ulteriori scontri.

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