Taking Flight: il nuovo film di Madonna sulla storia di Michaela DePrince

di AFRICA

“Abbiamo un’opportunità unica per puntare i riflettori sulla Sierra Leone e fare in modo che Michaela dia voce a tutti i bambini rimasti orfani che sono cresciuti in quel luogo. Sono onorata di portare la sua storia al cinema”. È una delle prime dichiarazioni di Madonna sul suo progetto di dirigere un film tratto dalla storia della ballerina Michaela DePrince.

La storia è forte e ha tutti gli elementi della favola a lieto fine. Mabinty Bangura nasce nel 1995 nella Sierra Leone devastata dalla guerra civile. A 3 anni, dopo la morte dei genitori, viene abbandonata in orfanotrofio dove a causa della vitiligine viene maltrattata e chiamata figlia del diavolo. La sua vita cambia quando a 4 anni viene adottata insieme all’amichetta Mia da una coppia di pensionati americani del New Jersey che accolgono le bambine nella loro già numerosa famiglia (11 figli di cui 9 adottivi).

Mabinty però ha già trovato il talismano che le servirà per trovare la felicità: la fotografia di una ballerina sulla copertina di una vecchia rivista. “Non sapevo cosa stesse facendo nella foto, ma sembrava così felice e contenta. Tutto quello che sapevo era che volevo diventare questa persona” ha dichiarato in una Ted Conference del 2014.

In America, con il nuovo nome di Michaela DePrince inizia una nuova vita. Incoraggiata dalla madre si iscrive ad una scuola di danza e inizia così il percorso che la porterà a diventare prima ballerina del Dutch National Ballett, sfidando i pregiudizi contro il colore della sua pelle e la sua malattia  La sua presenza sta influendo sull’estetica del balletto classico, espressione della cultura bianca ottocentesca: Michaela quando interpreta ruoli classici indossa calzamaglie e scarpette da punta marroni e non rosa.

«Ci sarà un giorno in cui le ballerine nere ingaggiate dalle maggiori compagnie classiche non saranno più una rarità. Ci credo da quando avevo 7 anni: è da allora che lotto affinché gli stereotipi sulla bellezza e le barriere razziali vengano superati» ha dichiarato orgogliosa .

Apparsa anche nel video Lemonade di Beyoncé, la DePrince ha scritto insieme alla madre adottiva la sua autobiografia: Ora so volare, tradotta anche in lingua afrikkans e zulu. Un’esperienza terapeutica ma non solo, intrapresa dopo un commovente incontro con gruppo di ragazzini sudafricani che le hanno fatto capire quanto la sua storia potesse ispirare la vita di altre persone.

Aspettiamo il film, sperando che Madonna non deluda.

(Simona Cella)

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